sabato 20 dicembre 2008

I grandi successi del PD di Veltroni

Walter Veltroni per difendere il suo operato non ha esitato ad elencare uno per uno tutti i successi ottenuti dal P.D. sotto la sua guida. Sono parole sue, testuali: la manifestazione romana del Circo Massimo, le elezioni nella provincia trentina e la vittoria americana di Obama. Senza commenti ma anche senza parole.

giovedì 18 dicembre 2008

Iervolino: c'è candore e candore.

Assolutamente pronti a credere che la Iervolino ha le mani candide, ma forse è stata anche un po’ troppo “candida” nel controllare l’operato dei suoi assessori. O no?

martedì 16 dicembre 2008

Veltroni: è arrivata la bufera, è arrivato il temporale.

Il lieve zeffiro trentino aveva subito fatto annunciare a un Walter Veltroni entusiasta: "il vento sta cambiando". Sante parole. Dopo la bufera nazionale primaverile che gli aveva già creato un sacco di guai, ecco sopraggiungere il temporale dicembrino abruzzese che, ed è proprio il caso di dirlo, fa “piovere sul bagnato” e al danno aggiunge danno. Diceva bene Rascel: è arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene, chi sta male e chi sta come gli pare.

giovedì 11 dicembre 2008

Carlà Brunì star di Telethon, no grazie!

La moglie del Presidente Francese, già torinese, ha recentemente esternato la sua vergogna per le origini italiane e la sua gioia per essere diventata francese. Per carità, contenta lei…contenti tutti. Resta comunque di cattivo gusto che dopo simili e vergognose affermazioni la Rai la propini ai suoi connazionali, di cui tanto si vergogna, anche se è per una nobile causa come la maratona tv per la raccolta di fondi per combattere le malattie genetiche.

sabato 6 dicembre 2008

La questione morale.

Sinistra, sinistri, sinistrati. Toscana, Campania, Calabria, Abruzzo, Liguria….a leggere i giornali pare di capire che nella sinistra la “questione morale” sia diventata una questione piuttosto seria con la quale toccherà a qualcuno prima o poi fare i conti.

giovedì 4 dicembre 2008

A Porta a Porta il peggio della politica

Da Vespa mercoledì sera che pena. Vedere non senza tristezza il centro sinistra costretto a difendere senza argomenti gli interessi di un supermilardario australiano, pur di dar contro comunque al Cavaliere presidente del Consiglio. Ascoltare con almeno tre giorni di ritardo - non senza sgomento e quando ormai tutti si erano imbufaliti - le giuste argomentazioni del centro destra in difesa di un provvedimento sull’Iva alle Pay Tv. Sarà anche vero che i primi sanno solo dire male ma è ormai fuori discussione, i secondi sono incapaci di comunicare anche quando fanno bene.

martedì 2 dicembre 2008

Dalla parte del consumatore.

La Rai ha il canone che sei obbligato a pagare anche se vedi altre reti, la Pay tv - lo dice la parola stessa – se la vuoi vedere devi pagarla, le tre reti del Berlusca sono gratis, ma il cattivo è il Cavaliere. Ma!!!

domenica 30 novembre 2008

Sui ghiacci del Polo forse non la raccontano giusta.

Da qualche tempo siamo bombardati dai quotidiani e dai telegiornali che ci raccontano la costante diminuzione dei ghiacci del Polo Nord con la conseguente difficoltà per la sopravvivenza degli orsi bianchi. E’ notizia di oggi: i narvali, imprigionati dall’eccessiva crescita dei ghiacci, non possono raggiungere il mare aperto e rischiano di morire in gran numero. Che ci sia una verità celata?

mercoledì 26 novembre 2008

Torna il comunismo trionfante

Grande entusiasmo su tutti i quotidiani simpatizzanti per la sinistra da Repubblica al Corriere, dalla Stampa al Riformista per non parlare di quelli minori. Pagine e pagine per spiegare o almeno tentare di far capire che “il vento è cambiato”, per dirla come il buon Walter. Nel collegio dell’Isola dei Famosi il candidato di Rifondazione Comunista, l’on. Vladimir Luxuria, ha sbaragliato tutti gli avversari. L’epico scontro tra la transgen parlamentare e la modella argentina ha visto il trionfo della prima. Evviva, il comunismo ha trionfato.

venerdì 21 novembre 2008

Walter si è incartato.

Nella vicenda Villari il buon Walter si è incartato di brutto fino al punto di chiedere a Silvio di risolvergli il caso. Un po’ di sale in zucca avrebbe dovuto mettere in guardia tutta l’opposizione sul fatto, più che evidente, che la maggioranza avrebbe avuto i numeri per eleggere chiunque dopo la terza votazione con numero legale ma senza un eletto e che sarebbe stata una “gran signora” se avesse - nonostante tutto - votato uno dell’opposizione. Proprio com’è avvenuto. E sempre un po’ di buon senso avrebbe dovuto suggerire all’opposizione di ritirare la candidatura Orlando prima che questo potesse succedere. Eppoi è elementare, quando si chiede a chiunque di lasciare una poltrona è generalmente più utile allo scopo blandirlo, piuttosto che minacciarlo. E che ha fatto Veltroni con Villari, invece che assicurargli la rielezione al prossimo turno lo espelle dal partito. Allora perché mai il “reprobo” dovrebbe mollare una presidenza, con i suoi benefit, regolarmente avuta e che durerà tutta la legislatura. Un po’ di logica, poi chi ci sarà…vedrà. Infine una considerazione. Se Villari si dimette ma Zavoli ottiene anche lui più voti dalla maggioranza che dall’opposizione (come accadrebbe visto che mancano quelli dell’IdV) che succede….Veltroni espelle anche Zavoli?

mercoledì 19 novembre 2008

Un cucù per i codini di noialtri.

Con simpatia gioiosa la Merkel devia dal suo percorso e corre incontro al Cavaliere, per abbracciarlo e baciarlo, dopo l’inatteso “cucù” del premier Italiano, appena materializzatosi sorprendentemente da dietro un palo. Insomma tutt’altro che indispettita per l’accoglienza irrituale ha preso parte al “gioco” trasformandosi da spettatrice in attrice. Un segnale, certamente inquietante per i barbosi codini di casa nostra, che dimostra come la voglia - mai nascosta - di Berlusconi di avviare anche gli incontri più seri con un pizzico di giocoso buon umore potrebbe anche prendere piede e trasformarsi in una novità della diplomazia. Aspettiamo le prossime mosse ma è probabile che vedremo altri divertenti siparietti.

venerdì 14 novembre 2008

Di Pietro comanda e Veltroni esegue

L’avevano detto nei telegiornali e scritto su tutti i quotidiani: alla terza votazione con il numero legale per eleggere il presidente della commissione di Controllo Rai sarebbero bastati i soli voti della maggioranza. E la maggioranza l’aveva detto e dimostrato con mesi e mesi di votazioni andate a vuoto che non avrebbe mai votato Orlando. Quindi lo sapevano tutti anche i più sprovveduti che a questo punto il braccio di ferro non era più sostenibile. La commissione ora ha finalmente, come previsto dal codice del bon ton politico, un presidente dell’opposizione regolarmente eletto e il pretenderne le dimissioni sarebbe veramente un atto inqualificabile. Perché Veltroni abbia preferito farsi harakiri pur di soddisfare Di Pietro resta un mistero, anche se qualcuno pensa già al peggio. Si sa, la gente mormora e gli spifferi delle maldicenze già si fanno sentire.

giovedì 13 novembre 2008

Nel futuro nulla di buono.

Anche l’Italia come i resto del mondo sta precipitando in una crisi economica della quale non si è capito l’inizio e non s’intravede una fine. Il buono senso direbbe restiamo tutti uniti, che nessuno perda la testa e soprattutto non ci sia chi pur di pescare nel torbido semini vento. Le scuole dalle elementari alle università protestano in piazza ma non dicono il perché, i piloti bloccano i trasporti aerei ma non riescono a spiegare nel nome di che cosa, i sindacati sono schierati in armi uno contro l’altro, opposizione e maggioranza si mettono le dita negli occhi e c’è perfino chi è tanto ingenuo di illudersi che Obama toglierà a tutti quanti le castagne dal fuoco. Peggio di così…

mercoledì 12 novembre 2008

Piloti e studenti avranno le loro buone ragioni...ma quali sono? Boh

Gli studenti e i docenti avranno le loro buone ragioni per scioperare contro la riforma Gelmini, purtroppo fino ad oggi l’unica cosa che è apparsa chiara è che non sono contro un cambiamento radicale purché nulla cambi. I piloti e le hostess avranno le loro buone ragioni per avversare i programmi della Cai e bloccare gli aeroporti, tuttavia la sola cosa che è apparsa finora evidente è che non sono contro un cambiamento radicale dell’andazzo fin qui tenuto dalla Alitalia purché nulla cambi.

giovedì 6 novembre 2008

Evviva il nuovo Presidente degli Usa.

Dopo l’irresistibile vittoria di Obama alle presidenziali fa un po’ sorridere la provinciale e tradizionale italica corsa per salire sul carro del vincitore. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino mentre si susseguono le dichiarazioni entusiastiche per quanto saprà certamente fare di buono il nuovo Presidente degli Stati Uniti e ci auguriamo che possano concretizzarsi. Intanto però le borse europee e statunitensi sembrano mostrare maggiore prudenza.

mercoledì 29 ottobre 2008

Un paese dalla memoria corta.

Non sono passati neppure 15 anni da quando - a sinistra ma anche a destra - i tanti occupati a buttar fuori dal parlamento i partiti che avevano assicurato la democrazia in questo paese per mezzo secolo, tra le tante accuse, cavalcavano con grande enfasi il tarlo del voto di preferenza, che voleva troppo spesso anche dire - secondo loro - è un voto di scambio e grande nemico della limpida democrazia. Tanto fecero e dissero che a furor di popolo la preferenza venne cancellata dalla lista elettorale. Fa un certo effetto risentire più o meno le medesime affermazioni, ma questa volta al contrario: non c’è trasparenza democratica se l’elettore non può esprimere la preferenza.

lunedì 27 ottobre 2008

C'è sempre di peggio. E Walter lo sa.

Veltroni ha ragione! I popoli sono sempre meglio di chi li governa e quindi questo succede anche agli italiani che tuttavia sono anche meno peggio di chi, perse pesantemente le elezioni per aver mal governato, guida l'opposizione.

giovedì 23 ottobre 2008

"il panteco" è in rete.

Per la verità "il panteco", l’eco di Pantelleria dal 1974, in internet c’era già. Bastava cliccare www.ilpanteco.it . Ma da oggi la veste è completamente rinnovata. Si presenta come un rivista mensile, piuttosto ben curata, che offre al lettore commenti, notizie, opinioni e informazioni sull’isola e la sua comunità inclusi i filopanti, ossia i continentali che la frequentano regolarmente e vi possiedono un dammuso. Inoltre viene aggiornata una informazione flash, quasi in tempo reale, sulle principali notizie che riguardano Pantelleria.

lunedì 20 ottobre 2008

Walter si è stufato di Tonino.

Veltroni: con Di Pietro alleanza finita”. Così titola oggi il pur simpatizzante Corriere della Sera. E adesso? Quando Walter lasciò a terra i tranquilli e perfino disciplinati Socialisti di Boselli per caricare quelli dell’Italia dei Valori alcuni si chiesero se Di Pietro avesse fatto al segretario del Pd una proposta a cui non si poteva dire di no. Cosa poteva mai legare i riformatori del Pd ha un movimento che si troverebbe a suo agio perfino alla destra di Storace? Una curiosità rimasta senza risposta ma che forse qualche “uccellino” soddisferà nei prossimi giorni. Nel frattempo si può solo dire che chi semina vento raccoglie tempeste. E con uno come il Tonino nazionale gli uragani sono sempre dietro l’angolo.

mercoledì 15 ottobre 2008

Quando per non lasciare indietro i più lenti si deve andare piano.

I convogli navali, se vogliono tenere raggruppate tutte le navi, devono obbligatoriamente navigare alla velocità della più lenta. E’ quello che succede anche in certe scuole primarie decentrate e magari anche disastrate, frequentate da troppi piccoli italiani che provengono da famiglie poco (o per niente) acculturate e dove quasi sempre si parla solo il dialetto. Per non abbandonare questi ultimi, i maestri si vedono sovente costretti a mortificare le opportunità d’apprendimento dei più capaci. Forse la proposta di un test d’ingresso e, se necessario, di corsi differenziati non è proprio un’idea balorda come qualcuno vorrebbe fare credere. Semmai sarebbe utile non preoccuparsi esclusivamente dei piccoli immigrati che a volte non sono i soli che trovano delle difficoltà ad integrarsi.

martedì 14 ottobre 2008

Columbus Day, scelto filmato Gensitaliaca terremoto di Messina

La Columbus Citizen Foundation ha scelto il filmato dell'Associazione culturale Gens Italica network per ricordare, nell'ambito degli incontri ufficiali del Columbus Day, il terremoto di Messina del 1908. Lo rende noto un comunicato della stessa Associazione. Gens Italica e' attualmente presente a New York nell'esposizione alla Vanderbilt Hall della Grand Central Station con uno stand multimediale che unisce al ricordo della catastrofe del secolo scorso il racconto di storie italiane di successo nei campi della cultura e della creativita'. Lo stand, fino al 19 ottobre alla Mostra del Columbus Day, ha registrato un elevato numero di visitatori e gli organizzatori, che hanno ottenuto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Siciliana, porteranno la loro produzione multimediale nei principali Paesi che diedero il loro contributo alle popolazioni colpite dal sisma e all'interno delle manifestazioni per il centenario del terremoto che verranno organizzate a Messina e a Reggio Calabria.

Il 25 ottobre, tutti in piazza.

Lo chiede Veltroni, lo vogliono i “riformisti” di sinistra, lo desiderano coloro che amano i raduni, lo pretendono gli antiberlusconiani comunque, sabato 25 ottobre tutti in piazza. Un’occasione irripetibile finalmente si potrà cantare, ballare, inneggiare al riscatto e perfino protestare contro Napoli e la Campania ripulita, l’Alitalia salvata, l’Ici cancellata, le tasse eliminate dagli straordinari, la tessera per i consumatori disagiati, le retate contro mafiosi e camorristi, e la crisi mondiale finanziaria schivata. E se tutto questo non basta ci sarà chi potrà sempre prendersela contro le pulsioni erotiche un po’ troppo giovanili del Cavaliere. Tutti in piazza a protestare.

giovedì 9 ottobre 2008

Il centenario del terremoto di Messina - Reggio Calabria

In occasione del Columbus Day di New York la Gens Italica Network partecipa alla commemorazione del centenario del Terremoto di Messina - Reggio Calabria con un proprio stand nel padiglione della Marina Usa alla Grand Central Station. Con un impianto multimediale su appositi video viene illustrato al visitatore, attraverso immagini autentiche dell’epoca, il terremoto, i danni, i soccorsi e la susseguente ricostruzione. Grande successo di critica e di pubblico.

martedì 7 ottobre 2008

Ottima predica, pulpito così così.

“I soldi svaniscono solo la parola di Dio è solida” e ha aggiunto “sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi”. Parole sante anche perché le ha dette il Papa. Unica nota stonata resta il lusso e lo sfarzo – che sono cose visibili, e tangibili costruite sul successo e sui soldi - di cui si circonda volentieri la Chiesa cattolica e i suoi rappresentanti in terra.

lunedì 6 ottobre 2008

Razzisti,campanilisti, o solo imbecilli?

Razzisti. Campanilisti. Imbecilli. E’ quello che un po’ tutti stanno chiedendosi dopo i recenti atti di violenza che hanno visto come vittime preferite soprattutto immigrati, ma anche italiani più o meno colorati. Che gli abitanti del “bel paese” abbiano un attaccamento esasperato al proprio “campanile” fino a fargli detestare chi risiede nella cittadina confinate è un fenomeno vecchio di un millennio e forse più. Basta vedere cosa succede prima, durante e dopo certe partite di calcio di A, B, C e Promozione. Che esistano atteggiamenti che sconfinano nel razzismo culturale tra regione e regione o nord e sud è sufficiente ricordare come furono malamente accolti i meridionali in Piemonte all’inizio degli anni 50’. Quindi è del tutto ovvio che un immigrato sia vista sovente con diffidenza solo perché parla a stento l’italiano, ha un colore diverso della pelle o magari conserva solo usi e costumi sconosciuti. Che giovani confusi, ignoranti, incapaci d’immaginare un proprio futuro, o solo annoiati non trovino altra soluzione al proprio disagio che inzuppare la propria rabbia imbecille in tutto questo è evidente, ma purtroppo riguarda soprattutto i nativi anche di specie e colore diverso. Non se ne faccia un dramma maggiore di quello che è, succede in tutti i Continenti ed a ogni latitudine. Semmai si provi a spendere un po’ di buona volontà per affrontare un fenomeno con il quale si dovrà convivere per parecchio tempo.

venerdì 3 ottobre 2008

Walter bravo, bravissimo!!!!!

Scosso, nello spirito, da quando gli italiani gli hanno detto con il loro voto che non può fare il Presidente del Consiglio, Veltroni sembra vacillare anche nelle serenità di mente. Prima, dopo aver assicurato che la scelta di non demonizzare e attaccare notte e dì l’avversario era irrevocabile da qualche tempo sembra invece non fare altro, poi si autoconvince di essere stato lui a risolvere i guai dell’Alitalia, quindi – senza che nessuno glielo abbia chiesto e che ce ne fosse la necessità – pone il veto, ora per allora, alla eventuale, al momento futura, lontana e perfino improbabile, elezione del Cavaliere a Presidente della Repubblica, infine preannuncia il suo intervento salvifico per l’unione sindacale nella vertenza con la Mercegaglia. Bravo, bravissimo!!! Però i Parisi e i D’Alema non hanno tutti i torti se si mostrano preoccupati da quando il buon Walter si proclama anche leader incontrastato del Pd.

mercoledì 1 ottobre 2008

Dopo "La scoperta dell'alba" quella del tramonto

Mentre il Cavaliere va a farsi massaggiare per riprendersi dopo le pulizie partenopee e aver rimesso le ali alla compagnia aerea di bandiera, la maggioranza gongola per i risultati attenuti sui quali in troppi avevano scommesso contro, a Walter e Tonino – a corto di motivazioni – non resta che litigare. Ebbene si è dura fare l’opposizione quando il Governo riesce a lavorare, il Pdl mostra una tenuta inattesa e il Presidente della Repubblica non è di parte. Eggià come erano belli e facili i tempi di Scalfaro e Di Pietro ne prova una grande nostalgia. Come titola il Foglio per Veltroni è “la scoperta del tramonto”.

venerdì 26 settembre 2008

Volare che stress.

Per un mese piloti e hostess l’hanno ripetuto e urlato, per gli equipaggi dell’Alitalia il lavoro è faticoso, molto stressante e carico di responsabilità a tal punto che giustifica i benefit di cui godono. Se lo dicono loro non resta che crederci. Tuttavia viene spontaneo domandarsi cosa dovrebbero allora dire gli autisti che al volante di potentissimi pullman carichi di passeggeri correndo, non nell’aria libera, ma su strade, autostrade e superstrade – non sempre ben tenute – con un traffico esasperato di camion e autovetture, sovente indisciplinati, si fanno magari Palermo – Copenaghen e ritorno con le medesime responsabilità dei piloti, uno stress ben maggiore, per non parlare della fatica, il tutto per un compenso molto ma molto inferiore.

martedì 23 settembre 2008

Alitalia: "Prova d'orchestra".

Non tutti ricorderanno un bel film di Federico Fellini ingiustamente considerata opera minore. Il maestro in quel suo lavoro, “ Prova d’orchestra”, raccontava cosa succedeva ad una orchestra quando durante una prova gli orchestrali, piuttosto che accettare la direzione del direttore lo contestano, non rispettano gli orari, si appellano ai propri privilegi, non accolgono le direttive, mettono al primo posto i diritti sindacali, disistimano i compagni e sono convinti di essere più bravi di chi ha il compito di mettere ordine nel loro lavoro fino al punto di accogliere con entusiasmo il caos in cui precipita l’orchestra e perfino il crollo del locale in cui stanno provando. Il grande Fellini aveva già intuito cosa sarebbe potuto accadere in questo paese e che oggi è stato messo in scena con cruda realtà con la vicenda Alitalia.

venerdì 19 settembre 2008

L'Alitalia verso i fallimento e loro applaudono.

Che pena giovedì sera a Porta a Porta. Non è stato un bel vedere quando - non un piripicchi qualsiasi - ma un importante esponente del PD come Fassino, mentre per dovere d’ufficio ribadisce che la colpa è di Berlusconi, suggerire per evitare il fallimento dell’Alitalia soluzioni astruse sostenute da moltissimi se e tantissimi e dimenticando che così com’è incancrenita la situazione, anche se Fantozzi trovasse i soldi naturalmente senza rischiare di finire in galera, far proseguire per qualche settimana l’agonia della compagnia di bandiera si tratterebbe solo d’inutile accanimento terapeutico che avrebbe un unico risultato: ingrandire ulteriormente il buco delle perdite. E non è stato un bel udire ascoltare i rappresentanti sindacali di Cgil e dei piloti bofonchiare spiegazioni risibile per giustificare il loro “no” al salvataggio dell’Alitalia, salutato dai loro rappresentati con manifestazione di grande giubilo. Che pena.

mercoledì 17 settembre 2008

Alitalia: Anpac e Cgil da che parte stanno?

E’ il segreto di pulcinella. Qualunque imprenditore, dal più piccolo al più grande, sa benissimo che è più vantaggioso acquistare un’azienda ormai fallita che intervenire in suo soccorso mentre sta andando a catafascio. Non fosse altro perché così potrà liberarsi dai debiti, delle scorie, dai pesi morti e dai pianta grane a costo zero. A questo punto viene da chiedersi, nella ormai troppo lunga telenovela Alitalia, la Cgil e l’Anpac - che per la verità dovrebbero difendere gli interessi dei lavoratori e dei piloti - da che parto stanno. Di questo passo se l’Alitalia fallirà, per la soddisfazione dei futuri acquirenti, sarà soprattutto per colpa loro ma il solo a gioirne sarà Veltroni. Un po’ poco per risarcire i 20.000 che si ritroveranno con il culo per terra.

lunedì 15 settembre 2008

A quando il pentimento dell'ex comunista Veltroni?

Scappa da ridere. Walter Veltroni con tono ispirato da santo predicatore e aria severa, benedice - sia pure con qualche riserva - l’abiura di Fini. Viene però spontaneo chiedere: quando il buon Walter prenderà le distanze dagli eccidi commessi dai comunisti nel triangolo rosso, ma non solo li, a guerra finita? Eppoi non abbiamo quasi mai ascoltato, se non appena sussurrata da qualcuno, una parola chiara degli ex comunisti, Veltroni in testa, sui trascorsi legami non sempre limpidi e in buona fede tra il PCI e la tirannia anche sanguinaria dell’ Unione Sovietica.

lunedì 8 settembre 2008

C'e chi preferisce il verosimile al vero

Spesso i media anziché dedicarsi all’informazione preferiscono puntare sulla confusione e se possibile sulla demonizzazione o meglio sul linciaggio di questo o quell’uomo politico. Se il caso offre bocconi ghiotti, anche sul semplice sfortunato cittadino di turno. Qust’andazzo viene da lontano, esplode con Giovanni Leone, presidente della Repubblica, per arrivare in un crescendo vagneriano alla “epopea” di Mani Pulite. Si sperava che raggiunto il top, le “anime pure” della comunicazione si dessero una calmata magari rispolverando il primo dovere di un giornalista: informare senza partigianeria. Errore! Non soddisfatti per la caduta del primo governo Berlusconi a mezzo stampa, il piacere nel confondere il vero con il verosimile perfino cresce senza confini con i susseguenti governi fino a far scivolare rovinosamente il “perbenissimo” Prodi sulla buccia Mastella e signora. E’ vero che da quando è nata la seconda Repubblica governi e maggioranze non sono mai riusciti a spiegare al paese quanto di buono facevano. Quando tentavano di far sentire la propria voce, i toni erano talmente flebili e confusi che diventava difficile applaudire perfino per chi li fiancheggiava. Anche recentemente non sono mancati i casi clamorosi. La soluzione nei tempi previsti di un disastro dalle conseguenze catastrofiche per l’immagine dell’intera nazione come la “monnezza” di Napoli e Campania ha fatto notizia per poco più di 24 ore. Se un ministro scafato come Maroni finisce per essere paragonato a “Mangiafuoco”, che rubava i bambini per trasformarli in ciuchini, solo perché tenta di toglierli dalla strada per mandarli a scuola e se possibile sottrarli a chi li sfrutta….beh c’è da riflettere tanto più che perfino la Ue ne ha approvato l’operato. Chi governa, oltre a preoccuparsi della guida e dell’amministrazione, dovrebbe anche procurarsi degli ottimi comunicatori soprattutto in un paese dove dal ’92 l’informazione – che ha gioiosamente partecipato al golpe mediatico giudiziario – è drogata e spara potenti dosi di “caz.ate” catastrofiche per conquistare la ribalta. L’ultimo clamoroso caso lo ha offerto Famiglia Cristiana che, per nulla preoccupata di finire all’inferno a causa delle menzogne sparse per il proprio tornaconto, in pieno ferragosto - per giorni e giorni - guadagna un primo piano su quotidiani e Tv con una notizia bomba: Berlusconi è come Mussolini. Complimenti! La Santa Madre Chiesa ha preso le distanze ma lo sconcerto rimane.
Ferruccio Formentini

venerdì 5 settembre 2008

Il bacio della morte

Dopo essersi accorto che “Red” non funziona per lo scopo per cui era nato, Massimo D’Alema con voce sommessa e aria dimessa, chiede a Walter Veltroni di potergli dare una mano……sì, ad infilare la testa nel cappio che lo strangolerà. Ma l’ex sindaco romano cortesemente e astutamente rimanda a tempi più lontani il bacio della morte.

mercoledì 3 settembre 2008

Rai: di tutto di più.

Forse i meno giovani ricordano quando Israele era in guerra con i soliti confinanti e sotto la temuta minaccia, così si diceva, di un attacco di gas velenosi che sarebbe potuto essere lanciato con missili dai territori nemici. Per dare un giusto patos, il corrispondente italiano, trasmetteva la diretta per la nostra televisione indossando un maschera antigas mentre nello studio israeliano tutti gli altri si muovevano e lavoravano normalmente senza alcun tipo di protezione. La drammatica messa in scena suscitò una certa ilarità ma a qualcuno della Rai non era evidentemente dispiaciuta del tutto. E così nei giorni scorsi, al Tg3 un’indomita Botteri, inviata a New Orleans, per trasmettere in diretta i disastri provocati da Gustav – che per la verità ha risparmiato la città - avvolta in un pesante giaccone contro le intemperie e scossa da venti impetuosi, raccontava il finimondo che la circondava mentre alle sue spalle passanti in pantaloncini e maglietta passeggiavano serenamente per strada. Passa il tempo ma non i metodi.

venerdì 1 agosto 2008

60 automobili ogni 100 abitanti. Un po' troppe.

In Italia, dove un consistente numero di famiglie non avrebbe sufficiente denaro per arrivare alla quarta, ma per alcuni anche alla terza, settimana del mese mentre il carburante – benzina è gasolio – ha raggiunti costi stratosferici tra i più elevati del mondo, c’è un elevatissima concentrazione di automezzi privati. Sessanta automobili ogni cento persone ed è un record europeo. A dirlo è una nota dell’Airp (Associazione ricostruttori pneumatici) in seguito a un’indagine dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile. Il podio è stato conquista dal Lazio con 69 autovetture mentre fanalino di coda è la Liguria che tuttavia ne ha ben 52. O siamo un popolo che vive al di sopra dei propri mezzi e tutto sommato si trova a proprio agio nella congestione stradale e non è infastidito dall’inquinamento atmosferico, oppure i trasporti pubblici sono insufficienti o peggio non funzionano.

giovedì 31 luglio 2008

Dario Fo cerca ascolto

Pubblicato il 25 luglio su L'Occidentale www.loccidentale.it
Roma 25 luglio 2008 alle ore 10,59 grazie a un stringato comunicato Ansa veniamo a sapere che “Dario Fo, mette in scena il lodo e il nano gigante”. Chi sia il nano non è difficile intuirlo e d'altronde lo dice lui stesso “Silvio Berlusconi, nessuno mi può giudicare”. E in una conversazione con l’imparziale Unità, Dario Fo completa: “Come si usava una volta, il pubblico è coinvolto, comparse a volontà, ne vedremo delle belle, anche sessualmente in teatro, teatro di piazza, teatro di strada, teatro con sessantamilioni di posti”. Ecco cosa succede quando un Nobel per farsi ascoltare è costretto a inseguire la Guzzanti anche lei a corto di audience.
Ferruccio Formentini

martedì 29 luglio 2008

Qualche idea sulle morti bianche in tempo di esodo

Pubblicato il 17 luglio 2008 su L’Occidentale www.loccidentale.it
Qualche idea sulle morti bianche in tempi di esodo.
Lo dice l’Inail, è incredibile gli incidenti sul lavoro calano ma i media quando danno la triste notizia di uno o più morti bianche tendono sovente ad addebitare la disgrazia principalmente all’ipotetica sete di guadagno o alla voglia di risparmiare degli imprenditori, anche quando gli stessi restano uccisi dalla propria generosa imprudenza. Questo pensiero unico, ripescato dagli slogan in gran voga tra i ’60 e i ‘70, tende ad incolpare solo “l’ingordo padrone” ma non aiuta a far diminuire i troppi infortuni sul luogo di lavoro.
Caschi, occhiali, guanti, giacconi, stivali, cinture di sicurezza, imbracature sono una garanzia contro gli infortuni, soprattutto per le mansioni pericolose, ma sono anche scomodi, ingombranti, e quando devono essere indossati per ore e ore diventano perfino fastidiosi. Bombole antincendio, idranti, sistemi di pronto soccorso, carichi di tensione sulle linee elettriche andrebbero naturalmente tenuti sotto controllo ma se per anni e anni non è mai accaduto nulla di serio e pericoloso è inevitabile, cala la tensione e l’allerta. Sistemi d’accensione di sicurezza costringono l’operaio ad avviare la macchina utensile servendosi contemporaneamente di entrambe le mani così come delle speciali guide, se lasciate al proprio posto, dovrebbero impedire che le stesse finiscano imprigionate e maciullate da qualche sega, ago, ingranaggio, ma dopo lustri dove tutto ha funzionato alla perfezione capita che l’assuefazione e l’abilità lascino il campo alla non curanza. C’è un angelo della morte acquattato a fianco dei sistemi di prevenzione che agisce con subdola malignità in danno dell’operatore e si chiama superficialità, eccesso di confidenza e perfino di perizia, affaticamento e altri trabocchetti psicofisici che ogni essere umano si porta dentro convinto di riuscire a dominarli in ogni circostanza.
Quotidiani e tv farebbero un migliore servizio alla prevenzione se, mentre sollecitano controlli sempre più severi, spiegassero che i primi a doversi preoccupare per la propria incolumità sul lavoro sono in assoluto i lavoratori, anche perché loro pagano di persona e quando diventano invalidi o muoiono non gli fa così tanta differenza sapere di chi è la colpa.
Proviamo a lavorare d’immaginazione e per assurdo domandiamoci quale potrebbero essere le conseguenze se il libretto di lavoro venisse dotato di punti proprio come la patente di guida, dove si perdono se si è colti al volante con il telefonino acceso o non si allaccia la cintura, e ne vengono persi altri ancora quando si brucia il rosso o i limiti di velocità. Fino alla sospensione, se non addirittura dover rifare gli esami di abilitazione, quando viene consumato il patrimonio punti in dotazione.
E’ evidente, come succede sulle strade, che un sistema di controllo anche coercitivo eleverebbe di molto il livello di attenzione per le norme di salvaguardia della propria incolumità se adottato anche nelle aziende. E’ certamente un deterrente quando sorpresi su un’impalcatura senza casco si perdono 5 punti, così come lo sarebbero i 15 tolti al lavavetri che volteggia saltando da un finestra all’altra al quinto piano senza imbracatura. Lavorare a una fresa senza occhiali potrebbe costarne 7 e a una sega elettrica senza guanti altrettanti, che diventerebbero 10 se è stata rimossa la guida di protezione. E quando i punti si sommano ai punti scatta la sospensione dal lavoro che naturalmente si riottene dopo un esame riabilitativo.
Non mancherebbero le obiezioni. Prima tra tutte, dietro a un lavoratore c’è sempre un famiglia.
E’ sacrosanto, ma chi lavora servendosi di un automezzo – dal rappresentante di commercio all’autista, dal camionista al conduttore di bus – già deve sottostare alla regola dei punti patente con tutte le conseguenze che gli derivano ogni qualvolta è sorpreso a non rispettare i regolamenti stradali. E nessuno se ne lamenta.
Ferruccio Formentini

giovedì 24 luglio 2008

Bossi non è il lupo cattivo.

C’è chi si è indignato per l’ultima sparata di Bossi. Esternazioni che non possono essere una sorpresa per chi è cresciuto, tra il dopoguerra e gli anni cinquanta, in zone come la Brianza, oggi terra molto cara alla Lega Nord. Già allora le conversazioni dei padri e de nonni erano infarcite di osservazioni piuttosto pepate nei confronti di Roma e dei romani ma anche dei meridionali in genere. Naturalmente per meridione veniva intesa tutta quella parte d’Italia appena fuori dai confini della Brianza tanto che perfino Milano, solo per trovarsi poco a sud di Monza, era considerata bastione di frontiera. Frasi come “dopo l’Abbazia di Chiaravalle - meravigliosa costruzione appena fuori il capoluogo di regione – incomincia l’Africa” era piuttosto corrente, quasi un intercalare. Quando un pedone camminava nella sede stradale piuttosto che sul marciapiede correva il rischio di essere redarguito con osservazioni del tipo “qui non siamo a Roma” o peggio semplicemente “romano!!!” inteso come un insultante rimprovero. I meridionali buoni erano quelli che si erano trasferiti al nord perché dimostravano così di aver voglia di lavorare, e poi erano disponibili a fare i lavori più faticosi. Tutti gli altri “terroni” e basta, anche perché gli “immigrati” erano ancora soprattutto i veneti, grandi lavoratori e che vivano per lo più nella “coree” ai margini delle cittadine. La strofetta ”schiava di Roma” dell’inno nazionale, per la verità a quei tempi quasi sconosciuto, era tuttavia già oggetto di pesanti ironie e salaci battute. Dietro a tutto questo e molto altro, non si nascondeva però un sentimento separatistico nei confronti della nazione e neppure un vero rifiuto per altre regioni e i suoi abitanti ma semmai solo un inconsapevole ma esasperato attaccamento al campanile, spesso esteso anche ai confinanti “ostrogoti” della bergamasca e ai “bosini” del varessotto. Non a caso quando la squadra di calcio della brianzola Seregno incontrava quella del Legnano situato ai margini ma fuori dalla Brianza, entrambe militante allora in serie B, volavano botte da orbi. Poi l’automobile e la conquistata libertà di movimento prima e la televisione poi hanno “globalizzato” l’Italia ma mai assopito del tutto questi sentimenti, per altro presenti sotto forme diverse in quasi tutte le regioni d’Italia. Umberto Bossi, il senatur, nel suo peregrinare in queste terre del nord predicando il suo “credo” ma evidentemente ascoltando anche molto quello che ripeteva da sempre la gente comune, ha avuto l’abilità di rivisitare dando una dignità politica a quello che nei fatti era sempre stato solo un modo di dire e non di pensare. E’ un errore drammatizzare le sue battute che sono, direbbe un brianzolo, “vecchie come il cucco” e non hanno mai fatto male a nessuno.

lunedì 21 luglio 2008

Vuoti di memoria

Nel PD sono ricorrenti i vuoti di memoria che non facilitano il dialogo con la maggioranza. Neppure tanto tempo fa, quando Clementina Forleo a Milano provò a indagare sul coinvolgimento di D’Alema e Fassino in una scalata bancaria, chiedendo di utilizzare come prova alcune registrazioni telefoniche di cui peraltro erano già di pubblico dominio i contenuti assai espliciti, la magistratura non stette a pensarci su due volte. Dopo averla fatta passare praticamente per pazza proponendola anche per un trasferimento d’ufficio, le tolse di mano l’intero fascicolo e buona notte al secchio. Su quelle intercettazioni da allora è calato il silenzio. Quando da Reggio Calabria il pm De Magistris ha provato a coinvolgere Prodi, allora presidente del Consiglio, in una inchiesta pepata guarda caso non ha conosciuto sorte migliore. Evidentemente i magistrati che toccano personaggi del centro sinistra “muoiono” quasi fossero colpiti da scariche dell’alta tensione. Ora succede che D’Alema, qualche giorno fa alla Camera molto seriamente e a sentire lui anche con spirito amico, invita il Presidente del Consiglio a sottomettersi serenamente e fiducioso al giudizio della Gandus. Che secondo molti sarebbe decisa ad affibbiargli una condanna a sei anni in primo grado per costringerlo alle dimissioni subito, poi in appello si vedrà. Roba da non crederci ma forse “Baffino” ha fatto solo satira politica.
Chissà come mai ma è dal ’93 che i “cherubini” già comunisti, poi pidiessini, quindi diessini infine Democrats tout court mentre ricevono regolarmente consistenti aiutini da una parte della magistratura fingono di non vedere le trappole che la stessa innesca sistematicamente nei confronti del Cavaliere, dopo il massacro dei partiti democratici della prima Repubblica.
Sempre di fronte alla Camera, riunita al gran completo per discutere e votare il lodo Maccanico -Schifani e ora Alfano, dopo l’esibizione di D’Alema la Bindi ha addirittura provato a fare di meglio. Dapprima riconosce che in effetti esiste un grave problema nei rapporti tra magistratura e politica che dovrà essere assolutamente affrontato, ma non ora. Poi ricorda che il governo, di cui lei stessa faceva parte, è caduto senza fare tante storie quando venne messo in crisi dagli attacchi della magistratura, rivelatisi infondati, al ministro Mastella e Signora. Quindi suggerisce alla maggioranza di rinunciare allo scudo per le più alte cariche istituzionali invitandola a piegarsi serenamente alla medesima sorte toccato al governo Prodi, quando la Gandus molto probabilmente condannerà il presidente del Consiglio. Già! Dimentica di dire però che il primo esecutivo Berlusconi era caduto nel ’94 in seguito all’aggressione plateale che vedeva schierati all’unisono magistratura – Corriere della Sera – Presidente della Repubblica. Accuse poi rivelatesi senza alcun fondamento. Domanda: visto che questi giochini per fare cadere i governi durano dal ’93, D’Alema, Bindi ma anche Veltroni, Francescini e Scalari pensano veramente che un paese possa andare avanti così, o piuttosto la priorità per loro è solo togliere di mezzo il Cavaliere con qualsiasi mezzo?
Ferruccio Formentini

martedì 15 luglio 2008

Più Tonino strilla e più cresce il consenso per il Cav

pubblicato il 9 luglio 2008 su www.l'occidentale.it
Tonino non si è accorto che così fa aumentare l’apprezzamento per il Cav.

Quando il ministro Bossi, con la sua saggezza decisamente ruspante, esorta il presidente del Consiglio ad usare maggior prudenza al telefono sennò rischia di apparire “un po’ coglione”, non è che dica cose poco condivise da gran parte dell’elettorato di destra, centro e sinistra.
In un paese dove un discreto numero di magistrati passa il proprio tempo a guardare dai buchi della serratura e origliare alla ricerca di materiale da gettare nel ventilatore del guano tanto apprezzato dai giornalisti e perfino dai politici, una buona dose di diffidenza è d’obbligo per chiunque abbia le caratteristiche necessarie per essere sbattuto sulle pagine di un quotidiano e già che ci siamo anche in un’aula di tribunale. Che il Cavaliere abbia una entusiastica e sana ammirazione per le giovani donne, lo ha confermato perfino al G8 di Toyako non riuscendo a trattenere baci e baci e ancora baci lanciati all’indirizzo di una gentile scolaresca che applaudiva gioiosamente i potenti della terra. Chissà, ci sarà perfino qualche codino nazionale che troverà il modo di bacchettare un gesto tanto spontaneo, carino quanto innocuo.
Finora gli attacchi piuttosto beceri del Tonino nazionale – bravissimo nell’imitazione del colonnello Tejero quando irrompe nella Cortes spagnola - e il suo tentativo di fare apparire il governo come un luogo di perdizione a luci rosse abitato da sciocchi, hanno promosso la crescita dei sondaggi sempre più favorevoli per Berlusconi. Tra coloro che hanno seguito il polverone pruriginoso sollevato dai media, molti si saranno domandati che disastri avrebbero ricavato se le proprie telefonate extraconiugali un po’ osé fossero registrate e ascoltate durante le riunioni di condominio, le assemblee sindacali d’azienda o semplicemente nel bel mezzo del cenone di Natale.
Berlusconi è accusato di controllare l’informazione non solo dalla nota stampa di Bush ma soprattutto dal nuovo capo dell’opposizione, il leader dell’IdV . Sarà!
Lunedì sera la Rai, servizio pubblico, attraverso il suo tg1 ha dato largo spazio al deputato Di Pietro che, mentre lanciava uno spottone della sua manifestazione di martedì contro il Presidente del Consiglio, coglieva l’occasione per accusare più volte lo stesso di svariate nefandezze, il tutto senza alcun cotradittorio o almeno qualche larvato invito alla moderazione.
Beh se è questo il modo di controllare i media diciamolo serenamente Prodi sapeva fare di meglio.
Infine una osservazione doverosa. Rainews 24 ha trasmesso in diretta la manifestazione dipietrista dove i soliti giustizialisti di sempre hanno parlato molto di manette, della loro sconfinata nostalgia per il governo Prodi e distribuiti insulti a tutti. Stranamente la telecamera ha inquadrato esclusivamente gli oratori sul palco. Forse perché gli applausi che i girotondini manettari levavano in Piazza Navona erano meno efficaci degli abilissimi sbandieratori comunisti capaci di oscurare dal video chi disapprovavano? In conclusione: demagogia, rancore e populismo a gogò.
Ferruccio Formentini





lunedì 14 luglio 2008

Al G8 l'ambiente si è fermato

Il G8 ha dato al mondo un tempo di poco inferiore al mezzo secolo per ridurre del 50% le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera. Un risultato senz’altro positivo ed efficace ma che una volta attuato procurerebbe sollievo solo a meno di un terzo dell’attuale popolazione terrestre vivente, nel migliore dei casi. Un’ottima cosa ma buona per i nostri pronipoti, insomma un nobile investimento sul loro futuro. Ma l’India e la Cina, due tra i paesi industriali maggiormente inquinatori, non ci stanno e si tirano indietro dicendo che il raggiungimento di simili obiettivi dipende “da tecnologie economiche, nuove, innovative e più avanzate” senza però stabilire alcun riferimento temporale alla pur lontanissima data proposta. Come non detto. Di fatto per ora si tirerà avanti più o meno così com’è.
Chi scrive non è tra coloro che imputano i cambiamenti climatici e il riscaldamento terrestre solo alla colpa dell’uomo. La terra ha sempre deciso e fatto senza mai chiedere il nostro parere. Quando i romani misero piede in Inghilterra trovarono che il clima era sufficientemente dolce e adatto alla coltivazione della vite. I vichinghi scoperta la terra ad occidente dell’Islanda la chiamarono Groenlandia, ovvero verde terra e non sarà stato per un caso di daltonismo acuto. Annibale attraversò le Alpi con gli elefanti e neve e ghiacci non furono d’impedimento, invece tutti i romanzi scritti tra il 1600 e il 1700 raccontano di laghi e fiumi ghiacciati durante l’inverno. Nel medioevo la temperatura media era piuttosto elevata come confermano scritti e dipinti. I mammut che vivevano felici durante un periodo di glaciazione scomparvero per colpa del caldo che colpì mortalmente probabilmente anche il nostro sfortunato cugino di Neardenthal. Senza tirare in ballo le grandi glaciazioni e disgeli preistorici si può serenamente affermare che il caldo e il freddo si sono sempre alternati anche quando l’inquinamento provocato dall’uomo era insignificante.
In attesa dei tempi venturi quando “la cooperazione tecnologica procederà a trasferimenti di conoscenze avanzate” come chiedono, oltre alla Cina e l’India, anche Brasile, Messico, Sud Africa, Indonesia, Corea del Sud e Australia, che forse riconsegneranno ai nostri discendenti cieli puliti potremmo da subito mettere in campo la nostra buona volontà senza per questo stravolgere la qualità della nostra vita.
Premesso che l’uomo non è mai vissuto così a lungo e in salute da quando è immerso nell’inquinamento causato soprattutto dalle conquiste della scienza e della tecnologia, sarebbe quindi saggio non farsi prendere la mano e finire per imbrigliare queste ultime nel nome dell’aria pura ottenendo in contropartita magari il risultato di accorciare a tutti quanti vita e salute.
Detto questo, nel frattempo si potrebbe, diciamo “alla buona e fai da te”, ottenere un notevole abbattimento delle emissioni nocive usando tutti quanti mezzi di trasporto urbani come le bicicletta e i piccoli veicoli elettrici, ma perchè questo succeda servono piste stradali e posteggi riservati; poi sarebbe buona cosa ridurre notevolmente il consumo di carne e latte, è accertato che le flatulenze dei bovini produco una discreta dose di emissioni inquinanti; e non sarebbe neppure male incentivare e agevolare seriamente e non solo a parole, l’uso di pannelli solari per le case private e l’utilizzo lampadine a basso consumo. Infine un utile e semplice suggerimento: fare meno figli, siamo troppi e per di più maleducati.
Per il resto chi vivrà ancora nel 2050 vedrà.
Ferruccio Formentini

martedì 8 luglio 2008

Il Napolitano equidistante ha spiazzato la sinistra.

pubblicato il 4 luglio 2008 su www.loccidentale.it
Il Napolitano equidistante ha spiazzato la sinistra.
Giorgio Napolitano, già migliorista comunista e oggi Presidente della Repubblica, ha vissuto una lunghissima carriera venendo da tutti descritto come uno dei politici più elegante, anzi forse in assoluto il più discreto, signore, colto, preparato e via adulandolo.
Nessuno lo ha mai etichettato però come un uomo talmente coraggioso da essere pronto, se fosse stato necessario, a gettare il proprio cuore oltre l’ostacolo. D'altronde non sono mancati i precedenti che hanno contribuito a confermare questa lacuna.
Ad esempio quando l’Unione Sovietica invase l’Ungheria, in rivolta contro la dittatura comunista, si schierò immediatamente dalla parte della prima anche se come “migliorista” avrebbe dovuto essere più vicino alle libertà occidentali. Più tardi quando esplose Mani Pulite, con tutti i suoi drammi, assistette all’annientamento del PSI senza proferire verbo, anche se con questo partito avrebbe dovuto avere più di una vicinanza riformatrice. Naturalmente non si tratta di una colpa e poi non è obbligatorio essere un “cuor di leone” che sovente è solo fonte di guai. Tuttavia qualcuno avrebbe finito per affibbiargli volentieri il nomignolo di “coniglio mannaro” se non fosse già un’esclusiva di un famoso democristiano.
Chissà, forse anche questo suo prudente e conformista agire deve avere convinto i giustizialisti, sempre numerosi tra i diessini e nelle sinistre radicali, che da Presidente della Repubblica, qualora non avesse emulato l’irripetibile Scalfaro, sicuramente non avrebbe fatto rimpiangere Ciampi. E all’inizio pareva proprio così anche perchè come diceva un certo don Abbondio “se uno il coraggio non ce l’ha, nessuno glielo può dare”. Sorpresa! Passa un giorno, passa l’altro ed ecco Napolitano cominciare a denunciare alcune vistose lacune della vita politica e istituzionale del Paese non guardando però strabicamente solo nel campo del centro destra. Quindi a seguire un crescendo fino a non lesinare rimproveri perfino alla “sacra” magistratura.
Senza entrare nel merito delle sue dichiarazioni bisogna comunque riconoscere che ha “tirato fuori gli attributi” nascosti sotto modi garbati e rispettosi, che nessuno avrebbe mai immaginato sul suo conto. Insomma improvvisamente c’è nella sinistra chi teme che al Quirinale si sia subdolamente insediato un Presidente equidistante dagli schieramenti e teso a giudicare obiettivamente le leggi e le riforme necessarie per la normalizzazione di un paese ancora in preda alle fibrillazioni scaturite dal “golpe” del ’92-’94.
In questo strano paese, un Presidente della Repubblica imparziale è un grave e insolito sconcio tanto che ora c’è chi non solo pensa ma si prepara a manifestare contro di lui.
Ferruccio Formentini

venerdì 4 luglio 2008

Disastro napoletano

Pubblicato il 2 luglio su www.loccidentale.it
Ma i napoletani sanno che opporsi a chi vuole ripulire la città non serve?
di Ferruccio Formentini
Più che inquietare stupisce la pervicacia con la quale molti campani si oppongono a coloro che tentano di ripulire le loro città. Visti dal di fuori fanno, come si usa dire, cascare le braccia. Le strade ingombre da molti mesi di rifiuti ormai in avanzata decomposizione, il rischio sempre più reale di un’epidemia, sorci e pantegane che ruzzolano davanti agli ingressi delle abitazioni, falò che distribuiscono diossina sotto le finestre di casa, attività commerciali e turistiche in picchiata e molto altro ancora, sembrano non infastidire una parte di questa agitatissima cittadinanza. Viene da chiedersi: vuoi vedere che si sono affezionati a questo sconcio? Le televisioni sparano nelle nostre case immagini che mostrano una popolazione più occupata a protestare e mettere bastoni tra le ruote di chi tenta, tra mille difficoltà, di trovare una soluzione a questa catastrofe, piuttosto che contestare chi ha permesso di precipitare verso questo punto di non ritorno. Ciliegine sulla torta sono arrivate anche le bombe, certo artigianali, che fortunatamente non hanno provocato feriti e solo danni lievissimi, tuttavia trattasi pur sempre di bombe che qualcuno ha confezionato e poi lanciato.
Naturalmente per molti dietro a tutto questo c’è la “camorra” che, diciamoci la verità, a Napoli e zone limitrofe se non esistesse, l’avrebbero comunque inventata se non altro per avere qualcuno da indicare come responsabile dei numerosi insuccessi delle amministrazioni locali.
La “camorra”? Ebbene si! Sicuramente avrà avuto il suo bel da fare fino a qualche mese fa per tentare di bloccare gli interventi che il governo Prodi non sembrava in grado di organizzare per affrontare seriamente la situazione e mantenere così lo status quo.
Ma ora c’è un governo che non ha alternative: o risolve il problema rifiuti o la “monnezza” l’affonderà. E affronta la sfida con energia, competenza, aggressività, profusione di mezzi anche economici e che tenta di ottenere entro un mese un discreto se non ottimo risultato come ha assicurato Berlusconi.
Dopo questa gigantesca sciagura provocata da innocui rifiuti domestici ma che hanno svelato le malefatte cammoristiche con i mefitici rifiuti industriali gettati in terreni abusivi, difficile, se non impossibile, per chiunque illudersi di un ritorno al passato, anche per la “camorra” che non può non saperlo.
La via della raccolta differenziata, del riciclaggio, dei termovalorizzatori e dell’avvio alle discariche solo del materiale non trattabile è un percorso senza alternative che passa obbligatoriamente attraverso la momentanea riattivazione di un certo numero di siti da usare come immondezzai per normalizzare la situazione.
Questo è un fatto. E allora c’è da chiedersi che interesse può avere la “camorra” - che è un’organizzazione criminale economicamente ricchissima e molto attenta ai buoni affari - fare all’inevitabile risanamento un’opposizione costosa e ormai di retroguardia. Semmai il suo tradizionale sistema operativo la spingerebbe ad accantonare l’attività criminale non più lucrosa per infilarsi subdolamente nei gangli delle nuove e remunerative tecnologie che stanno avanzando.
Ma se questa analisi regge bisognerebbe allora anche provare a rispondere ad un’altra domanda: chi gufa contro Bertolaso e questo Governo al punto da desiderare l’andata in scena del “disastro napoletano”?

lunedì 30 giugno 2008

Magnaccia o statisti?

Prendendola alla lontana basterebbe ricordare Alessandro Magno alla conquista del mondo allora conosciuto con appresso l’amante prediletto senza disdegnare incontri con i bei ragazzetti che raccattava in ogni città conquistata. Giulio Cesare, con un debole per entrambi i sessi, anche se regolarmente sposato quando arriva in Egitto prende una sbandata per Cleopatra e ci fa perfino un figlio. Di Napoleone si conosce i suoi rapidissimi amplessi dovunque capitasse e con qualsiasi giovane signora disponibile. Anche il nostrano Mussolini seguiva volentieri questa prassi nonostante moglie e amante ufficiale. Il generale Eisenhower vince la seconda guerra mondiale consolandosi per le fatiche con l’amata segretaria. Sui tre fratelli Kennedy, icone della sinistra italiana, meglio sorvolare. Dell’ex Presidente Clinton si sa tutto perfino le preferenze. Eppoi che dire dei tantissimi Papi, Cardinali e Vescovi che hanno fatto, nonostante i loro “vizietti”, grande Roma e la Chiesa? Tanto per fare qualche nome. Secondo Di Pietro, trattasi di grandi “magnaccia” o grandi statisti?

venerdì 27 giugno 2008

Povera Italia alle prese con i spettegulesss.

Abbiamo letto le intercettazioni pubblicate da l’Espresso e non si può dire altro “che barba che noia, che noia che barba”. Più che di gossip trattasi di “spettegulesss”. Quelle che soprattutto sbalordisce è scoprire che quotidiani paludati come Repubblica, Corriere della Sera, Stampa ma non solo loro, piuttosto che indignarsi come dovrebbero per la milionesima fuga di notizie - neppure succulente - dai palazzi di giustizia con l’unico obbiettivo di buttare un po’ di cacca nel ventilatore, corrono a intingere il pane nel guano quasi fosse marmellata. Povera Italia.

giovedì 26 giugno 2008

Tra il Berlusca e gli italiani continua la luna di miele.

Capperi! Vuoi vedere che il “feroce” Di Pietro con le sue grida sta ottenendo il risultato di affossare definitivamente il già tremulo Veltroni rafforzando nel contempo Berlusconi? Secondo il “Coesis Research” la fiducia degli italiani nel presidente del Consiglio e nella maggioranza rimane sui massimi valori. Le ragioni? La crisi profonda del Partito Democratico e la consapevolezza che a questa maggioranza non c’è per ora alternativa. Se si votasse oggi il Cavaliere, sempre secondo il “Coesis Researchrivincerebbe con le medesime percentuali. Insomma il Paese sarebbe arrivato ad una situazione di mono-offerta politica.

lunedì 23 giugno 2008

I "santi in paradiso" di Pantelleria

I “santi in paradiso” di Pantelleria.
Pubblicato su www.ilpanteco.it
Si sa, conta un po’ dovunque in Italia ma soprattutto nelle zone più disagiate e quindi particolarmente nelle isola veramente isolate come Pantelleria, avere un “santo in paradiso”, ovvero un onorevole a cui rivolgersi per un “aiutino” ma più sovente per sollecitare quello che aspetterebbe e, chissà perché, quando si è così lontani diventa tanto difficile ottenere. Poiché i senatori e i deputati votati dai panteschi alle recenti politiche risiedono tutti in Sicilia e fin da noi si spingono raramente e anche malvolentieri – soprattutto ora che il voto l’hanno intascato – ecco che gli onorevoli filopanti con dammuso acquistano una certa importanza visto che sono gli unici a portata di mano per almeno un mese all’anno.
Grave soprattutto per il nostro sindaco, a lui legatissimo, l’uscita dalla ribalta politica di Vincenzo Visco che il Pd di Veltroni non ha inteso ripresentare come candidato. Ritornato all’insegnamento dopo aver terrorizzato gli italiani negli ultimi due anni – per la verità più con minacce e volti arcigni che con fatti – non potrà più dare una mano all’amministrazione Comunale come ha sempre fatto, anche se ripagato dall’isola con guai giudiziari innestati soprattutto da una eccessiva disinvoltura nell’interpretazione delle leggi che regolano l’edilizia.
E’ invece stato rieletto – passando però dal Senato alla Camera - parlamentare nelle liste dell’Udc Calogero Mannino, già potentissimo ministro democristiano della prima Repubblica, questa volta però seduto sui banchi dell’opposizione. “Lillo” per gli amici, ha un dammuso a Cala di Levante e una rinomata azienda agricola alla Ghirlanda dove produce ottimi vini e uno dei più buono passiti diventato famoso nel mondo intero. Una preziosa attività e un fiore all’occhiello per l’isola ma che gli ha anche procurato dei fastidiosi guai giudiziari dai quali parrebbero non del tutto estranei invidie e rivalità di concorrenti locali. Punto di riferimento di molti ex democristiani panteschi si è sempre reso disponibile per aiutare a risolvere i troppi problemi che assillano l’isola e gli isolani.
Alla Camera dei deputati è stata rieletta la forzista Margherita Boniver oggi Popolo della Libertà. Già sottosegretario agli Esteri nel precedente governo Berlusconi e nell’attuale legislatura Presidente della Commissione bicamerale che vigila sul trattato di Schengen, l’Europol e l’Immigrazione. E’ una filopante doc fin dai lontani anni ’70 con dammuso in contrada Scirafi. Ha sempre mantenuto con le amministrazioni Comunali pantesche, che si sono succedute, rapporti di collaborazione fin dai tempi delle prima Repubblica, quand’era esponente del Psi e ministro in ben due governi. Anche se da posizioni politiche apparentemente contrapposte – per la verità tra Pd e Pdl si direbbe sbocciata una love story - il sindaco Salvatore Gabriele sa di poter contare, come i panteschi in genere, sulla sua attenta disponibilità di sempre.
C’è poi il neo senatore dell’Udc e quindi anche lui all’opposizione, Totò Cuffaro (a ben vedere era eventualmente molto più utile come presidente della Regione Sicilia poltrona a cui ha dovuto però rinunciare) da sempre vicino a Pantelleria dove ha molti amici, vi trascorre sovente qualche giorno di riposo e può essere considerato un filopante a tutti gli effetti.
Infine un neo acquisto piuttosto importante. Ferruccio Fazio sottosegretario al Welfare in questo governo Berlusconi ma anche filopante al 100%, grande sub e vero amante di Pantelleria con dammuso in quel di Cala di Levante. Dal suo importante osservatorio potrà sicuramente aiutare l’isola a puntellare i destini sempre un po’ traballanti dell’ospedale.
E’ quanto offre la legislatura, non è moltissimo ma neppure poco. Non lamentiamoci.
Ferruccio Formentini

venerdì 20 giugno 2008

Veltroni chiude il dialogo con il Cavaliere. Ma va!

Walter Veltroni incalzato da Di Pietro, che con la sua opposizione asfissiante e quasi dissennata gli toglie ossigeno, con i sondaggi che danno il Pd in caduta libera ormai nettamente sotto il 30%, con fronde interne sempre più evidenti e dopo i tragici risultati siciliani che hanno confermato le peggiori previsioni, cosa potrebbe ben dire ai 2500 delegati del partito convenuti a Roma e riuniti in assemblea? Ma è ovvio: “io con Berlusconi non ci parlo più” e giù una sequela di indicazioni demoniache sul conto del Cavaliere. Eggià, ma come pensa allora di poter contribuire all’ammodernamento di un paese che ne ha una assoluta necessità senza dialogare con la maggioranza?

giovedì 19 giugno 2008

Meno denaro a Mourinho.

Per pagare le tasse “che Moratti dia meno denaro a Mourinho”. Parrebbe solo una battutaccia. Ma non lo è. Con una crisi mondiale che va crescendo, i mutui che schizzano alle stelle, l’incertezza del lavoro e le difficoltà per arrivare alla terza e quarta settimana, stare a sentire le cifre e i compensi da capogiro che girano nel mondo del calcio…beh minimo ci si dovrebbe indignare. Ma invece non succede. Televisioni e quotidiani ce le scodellano nelle nostre case, perfino con qualche compiacimento, magari mentre ci stiamo “grattando la pera” per cercare di capire come fare a pagare luce, gas e carburante, schizzati alle stelle.

mercoledì 18 giugno 2008

Sciopero dei giornalisti? Non a tutti dispiace

I giornalisti minacciano scioperi ad oltranza per protestare contro il divieto di divulgare i “gossip” prodotti dalle intercettazioni. La notizia pare essere stata accolta con sollievo e perfino entusiasmo da gran parte della maggioranza di governo. Il motivo? Semplice quasi tutti i quotidiani nazionali sono da sempre schierati contro l’attuale governo e il centro destra, nonostante le scelte degli elettori, e sono i più ligi nel rispettare le proclamazioni di sciopero. Finalmente qualche giorno di tranquillità.

martedì 17 giugno 2008

Veltroni allo sbaraglio.

Che altro si può fare quando il consenso crolla vistosamente e rischia di travolgere tutto. Gridare ai sostenitori rimasti che bisogna serrare i ranghi perché il nemico è alle porte. Anche Veltroni si adegua. E così succede che il buon Walter, vistosamente sollecitato dai suoi, si prepara a demonizzare nuovamente il Cavaliere e il suo governo che rappresentano la summa di tutti i peccati e le malefatte, consumati e da fare. Ma intanto in Sicilia si becca l’ennesimo cappotto.

venerdì 13 giugno 2008

Le mezze stagioni sono tornate. Evviva.

Fino alla metà degli anni cinquanta quando arrivava la fine di marzo nei guardaroba si sostituivano gli abiti pesanti invernali con altri, non estivi, ma che venivano definiti da mezza stagione. C’erano i completi da mezza stagione, le giacche da mezza stagione, le scarpe da mezza stagione e il mitico impermeabile da mezza stagione. D’altronde come dicevano i nostri vecchi: “aprile non ti scoprire”. Poi improvvisamente tutto questo finì, con grande dispiacere dei negozianti, dopo l’inverno c’era l’estate e viceversa. Le mezze stagioni erano definitivamente scomparse. Beh….pare proprio che ora sono ritornate. Facciamocene un ragione.

mercoledì 11 giugno 2008

Il buon Veltroni ha lasciato un buco statosferico nei conti.

Rinvenuto nei conti del Comune di Roma di veltroniana memoria un buco stratosferico e difficilmente ripianabile. Vuoi vedere che da Rutelli l’elezione a sindaco non è sta persa a caso. Insomma è un po’ come se avesse detto ad Alemanno: “vai avanti tu che ha me scappa da ridere”.

martedì 10 giugno 2008

La luna di miele tra gli italiani e il Berlusca..prosegue.

Carramba che sorpresa! Gli ultimi sondaggi dicono che il Governo piace al 59% degli italiani, ben oltre la percentuale di coloro che l’avevano votato. Che i ministri maggiormente severi e minacciosi entusiasmano più del 60% degli intervistati. E, cacio sui maccheroni, il Pil nel primo trimestre è sorprendentemente salito allo 0,5% contro lo 0,3% del 2007. Vuoi vedere che nonostante la nutrita schiera dei “signorno”, che vorrebbero che nulla mai cambi, qualcosa sta mutando anche in questo paese? Incrociamo le dita e avanti così.

venerdì 6 giugno 2008

Quei cattivoni del Nord che insudiciano la linda Campania

Forse il Presidente Napolitano se la poteva risparmiare l’acida battuta sui veleni industriali che le aziende del Nord avrebbero sparso a piene mani nelle discariche abusive della altrimenti ridente Campania. Forse non basta “leggere gli atti”. Forse sarebbe importante, a questo punto, anche chiarire se i “cattivoni” imprenditori del Nord, quando hanno fatto quello che hanno fatto, erano consapevoli di liberarsi delle pericolose e velenose scorie delle loro attività produttive consegnandole nelle mani della camorra napoletana, che ne avrebbe fatto lo scempio che ha fatto, o invece qualcuno li aveva convinti che stessero trattando con vere aziende specializzate nel riciclo dei rifiuti tossici. Altrimenti tutti colpevoli nessun colpevole…camorra inclusa.

martedì 3 giugno 2008

Il porto di Pantelleria e l'infinita tela di Penelope

Porto: se due secoli e mezzo vi paiono pochi
di Ferruccio Formentini

“C’è l’urgente necessità di edificare il porto di Pantelleria o meglio di sistemarlo in modo funzionale poiché già esiste. Lo si è più volte detto ma tocca rilevare ancora una volta in maniera forte l’improrogabile necessità pubblica e privata, politica ed economica, per lo Stato e per il commercio di potere usufruire del servizio di un porto efficiente. L’attuale porto non è in alcun modo in grado di dare protezione quando il mare è in tempesta o solo agitato, e l’Isola ne subisce le negative conseguenza poiché se le navi non possono approdarvi anche i traffici svaniscono e con essi i ricavi per l’assistenza nautica e l’indotto commerciale che potrebbe nascere in seguito alla sosta più o meno prolungata di imbarcazione medie e grandi da crociera. Poiché il porto non è in alcun modo sicuro la flotta navale dell’isola è composta esclusivamente da barchette, e barche che possono essere facilmente ricoverate, in caso di necessità, a terra ma mancano le grandi imbarcazione che, costrette dalla loro stazza, devono rimanere costantemente in acqua e quindi rischiano di subire danni importanti durante le tempeste. E a causa di questa situazione perfino la marina militare non può utilizzarlo come base per le navi che pattugliano in questo tratto di mare. Questo è lo stato dell’arte, anche se il tentativo, mai portato a termine, di migliorarne le condizioni ha rappresentato per lo Stato un notevole esborso di denaro del tutto sproporzionato ai scarsissimi risultati.”
Queste considerazioni sul porto di Pantelleria risalgono addirittura al 1767 e sono di Carlo Antonio Broggia, valente economista napoletano esiliato dal Re borbone per qualche tempo nell’isola per averne criticato l’operato. Eppure sono valutazioni non troppo diverse da quelli che si devono esprimere con rammarico ancora ai giorni nostri. Insomma pare di capire che per il nostro porto, non a caso ribattezzato “Tela di Penelope”, due secoli e mezzo sono trascorsi senza alcun risultato significativo e del tutto inutilmente. Anzi, tenuto conto della tecnologia e dei materiali a disposizione in questi ultimi cinquant’anni, si può perfino dire che sono stati fatti addirittura vergognosi passi indietro. Infatti la relazione che il Broggia aveva inviato al Re per convincerlo a fare eseguire lavori, in grado di migliorare la situazione del porto di Pantelleria, prevedeva molto modestamente l’utilizzo di pietre dell’isola e la forza lavoro dei coatti.
Per affrontare la situazione incancrenita da qualche mese è stata imboccata la via del “commissariamento” del porto affidando il delicato incarico al Sindaco Salvatore Gabriele. Il ricorso a “commissari” più o meno straordinari è una moda in vigore in Italia da qualche anno per tentare di risolvere magagne troppo ingarbugliate. Purtroppo non sempre i risultati sono confortanti. In proposito basta ricordare la quantità di “commissari” che si sono susseguiti nel tentativo di risolvere il problema dei rifiuti campani: un disastro sotto gli occhi di tutti.
Vogliamo però scommettere in positivo e ci attendiamo che da noi le cose possano andare invece per il meglio e alla fine avremo un porto degno di questo nome. In fiduciosa attesa ma consapevoli di quanto il compito sia arduo e zeppo di lacci e laccioli difficili da districare, incrociamo scaramanticamente le dita.
Ferruccio Formentini

giovedì 29 maggio 2008

Governo ombra...che goduria.

Un governo ombra che sembra soprattutto dovere fare ombra. Almeno quel che appare a seguire il tg Rai1 e Rai3. Sarà un’impressione ma in quei telegiornali c’è più interesse e godono di maggior visibilità le dichiarazioni dei così detti ministri ombra che quelle dei ministri veri. Procedendo così si rischia di far precipitare i tg se non nel ridicolo almeno nella noia. Anche perché le dichiarazioni degli “amati” ministri ombra saranno anche di alto gradimento per alcuni ma lasciano il tempo che trovano….mentre quelle dei ministri veri hanno ben altro significato. Aggià!!!!. I ministri del governo vero probabilmente hanno l’ordine di parlare il meno possibile (salvo Brunetta) mentre quelli ombra…..evvai a ruota libera. E così il giornalista fa anche meno fatica a procurarsi la notizia.

martedì 27 maggio 2008

Che fine hanno fatto i napoletani ben pensanti?

E’ difficile non notare quanto il disastro dei rifiuti campani sembra non sollecitare la buona volontà dei napoletani per facilitare una rapida soluzione che dovrebbe invece essere il primo interesse di tutti quanti. Le immagini che arrivano nelle nostre case ci mostrano strade perennemente ingombre di immondizie, non solo di rifiuti domestici come dovrebbe essere, ma anche di copertoni d’automobili, di mobili dimessi, di tazze del gabinetto, frigo, materassi, reti del letto ecc. ecc. ecc. ….insomma sono troppi coloro che profittano del caos per fare un bel ripulisti nelle proprie cantine. Proviamo anche a chiederci dove sono finiti i napoletani della buona e alta società che, stretti attorno a Bassolino, pontificavano sul “rinascimento napoletano”. Tutti scomparsi. Non sarebbe il caso che tornassero in tv e rioccupassero di nuovo le pagine dei quotidiani per spiegare questa volta ai propri concittadini che l’immondizia è soprattutto patrimonio di chi la produce e la Campania va ripulita anche se dispiace alla camorra, ma per farlo ci vuole la buona volontà di tutti. Avanti così e gran parte degli italiani si stancheranno di amare i napoletani come è invece sempre stato in passato.

giovedì 22 maggio 2008

Chiuso il caso Cogne.

Dopo oltre 6 anni si è chiusa la vicenda di Cogne. L’assassina è finalmente assicurata alla giustizia e immediatamente richiusa nelle patrie galere, dove resterà per 16 anni, anche se il suo rimane un omicidio senza movente, senza arma del delitto, senza testimoni, senza confessioni e con delle prove probabilmente troppo poco provate. Grande scoramento nelle tivvù. E adesso di cosa potranno parlarci dopo aver passato per così tanto tempo, tanto tempo a sviscerare, per la curiosità del pubblico, il delitto per lo più da posizioni colpevoliste? Toccherà raccontarci della povera signora Franzoni le sue prigioni.

domenica 18 maggio 2008

Bassolino tende la mano.

Profittando della giornata ecologica voluta dalla Iervolino, O Re dal suo trono di monnezza annuncia, ai napoletani occupati a spalmare con ira su tutte le strade della città i rifiuti urbani che più nessuno riesce a raccogliere, che tenderà la mano a Berlusconi e al suo Governo. Com’è buono Bassolino.

venerdì 16 maggio 2008

Terremoto di Messina e Reggio Calabria

www.Gensitalica.Network
Salvati da uno profondo sguardo d’amore.
Di Ferruccio Formentini
Era quasi l’alba del 28 dicembre del 1908 quando tra Scilla e Cariddi (nomi profetici) si scatenò un maremoto provocato da un potentissimo terremoto che in pochi istanti devastarono la calabrese Reggio e la dirimpettai siciliana Messina. Due città che si specchiano nello stesso stretto marino che, unendo lo Ionio al Tirreno, le separa facendo nel contempo della Sicilia un’isola. Due importanti centri urbani e due comunità così vicini così simili eppure così tanto lontani e così diversi. La Calabria bellissima ma anche durissima e impervia non è mai stata una regione facile e aperta al visitatore tanto che fin dai tempi antichi chi dallo “stivale” deve recarsi in Sicilia trova più agevole saltare le terre calabresi, ieri imbarcandosi a Napoli per sbarcare sull’isola oggi addirittura con un comodo aereo. Sarà forse per l’antica ritrosia che rendeva quelle contrade misteriose e perfino pericolose, sarà per le difficoltà nei collegamenti stradali mai superati, sarà perché gli storici ma anche i cartografi spesso si lasciano andare ad improvvisazioni fantasiose non sempre veritiere, fatto sta che tutto ciò che di notevole riguarda quel braccio di mare, sovente capriccioso e pericoloso fin dai tempi di Omero, viene riportato come “di Messina”. Insomma si passa dallo stretto di Messina al terremoto di Messina e c’è già chi parla del ponte di Messina.
A ben vedere i calabresi avrebbero più che un motivo per lamentarsi. E così per rimediare, ci rendiamo conto ovviamente in piccolissima parte, raccontiamo un episodio che riguarda Reggio Calabria e che i libri di storia ignorano.
Correva l’anno 1543 e i francesi a Tolone avevano organizzato un incontro al vertice tra grandi ammiragli che controllavano il Mediterraneo con l’intenzione di portare pace in questo mare devastato da una interminabile guerra tra l’impero Ottomano che tentava di sfondare verso occidente, con l’aiuto dei corsari al servizio del Sultano, manovra a cui si opponeva l’Impero spagnolo alleato con Venezia, Genova, e con il Papa. Grande ammiraglio della potentissima flotta corsara con base ad Algeri era il pascià d’Algeri Khair-Eddyn (Bene della Religione) meglio noto con il nome di battaglia Barbarossa. Tutti i grandi si erano messi in mare alla volta del porto di Tolone alla testa di agguerrite flotte. Evidentemente la fiducia reciproca dopo decenni di tranelli, agguati, tradimenti e soprattutto massacri, era quello che era…..scarsissima.
Khair-Eddyn grande stratega ma anche vero uomo di stato proveniva come tutti i corsari al servizio del Sultano dalla pirateria e quindi non gli facevano difetto coraggio, crudeltà, avidità. Le flotte corsare erano composte soprattutto da velocissime galera da combattimento spinte da oltre un paio di centinai di rematori che però male affrontavano le burrasche e quindi navigavano prevalentemente bordeggiando. La rotta da Algeri verso Tolone prevedeva quindi l’attraversamento dello stretto di Messina.
Per rifornire la cambusa, non lasciare inattiva la ciurma, e procurare un po’ di bottino, di tanto in tanto, lungo l’interminabile tragitto la flotta sostava per saccheggiare qualche cittadina marinara scelta a caso. Appena da Siracusa giunge la notizia che le navi del Barbarossa sono dirette verso lo stretto a Reggio Calabria e a Messina si sparge il panico e nelle due città si apprestano, non senza timore, le difese. Giunto di fronte a Reggio Calabria, il corsaro ritiene venuto il momento per sgranchirsi le gambe e menare le mani. Per i corsari lavoro di routine. In meno che non si dica espugnano la cittadella e mettono a tacere qualunque difesa. Intanto i messinesi, mentre tiravano un sospirone di sollievo per essere stati risparmiati dalla scelta del corsaro, guardavano altrove per non essere tentati dal dover soccorrere i malcapitati.
La ciurma corsara era in trepidante attesa dell’ordine per il saccheggio e il massacro quando lo sguardo terribile del loro sanguinario capo incontra i grandi occhi profondi di una fanciulla appena tredicenne, Donna Maria, la figlia del governatore spagnolo. Dentro a questi occhioni tremanti l’anziano corsaro ci si perde irrimediabilmente e perdutamente s’innamora. Riparte con il suo amore dopo aver risparmiato Reggio e i suoi abitanti. I due piccioncini consumeranno a Tolone la luna di miele dove Khair-Eddyn, per fare sempre più colpo sulla sua giovanissima amata, si esibirà in tali e tanti capricci da spingere gli alleati e ospiti francesi sull’orlo di una crisi di nervi. Sotto la dura scorza, che gli permetteva di superare qualunque esperienza senza lesinare in crudeltà e freddezza, batteva anche il cuore di un tenerone, romantico e sentimentale. Il colpo di fulmine si rivelò reciproco. La poco più che bambina Donna Maria lo seguirà dovunque innamorata e fedele. I due ebbero un figlio, Hassan. Khair-Eddyn morirà tre anni più tardi tra le braccia di Donna Maria.
Ma fu solo grazie ad una romantica storia d’amare che Reggio Calabria e i suoi abitanti si salvarono dalla distruzione.
Ahiloro nel 1908 non ci sarà uno sguardo benevolo a salvarli ma solo l’aiuto dei soccorritori a disastro avvenuto.

martedì 13 maggio 2008

E piove, piove....

Sarà un’impressione ma da quando ci hanno prima spiegato e poi certificato, che c’è la siccità per colpa nostra.....piove in continuazione. Vuoi vedere che non tutti la raccontano giusta?

venerdì 9 maggio 2008

Che barba, che noia.

Giovedì sera a Porta a Porta i reciproci capogruppo di Camera e Senato del Pd e del Pdl hanno messo in scena il nuovo corso politico sotto gli occhi luccicanti per la commozione di Vespa. Mai visti e sentiti tanti salamelecchi, sorrisini compiacenti, fervorini e di tanto in tanto rispettosissime e appena sussurrate rampogne tra maggioranza e opposizione. Diciamo la verità, divertimento e interesse uguale a zero. Se si va avanti così si rischia di passare dalla ruspante “commedia all’italiana” al noiosissimo “minuetto”.

martedì 6 maggio 2008

C'è chi è peggio.

Quasi ogni giorno, aggrappato a qualche dichiarazione di Berlusconi o suoi vicini, Veltroni (ma non solo lui) coglie l’occasione per sottolineare come la nuova maggioranza “comincia male”. Sarà anche vero, tuttavia piacerebbe ascoltare qualche commento sulle sanzioni che l’Ue ha affibbiato all’Italia per i rifiuti, allo sgradevole polverone per le dichiarazioni dei redditi finite in internet o per tutti i dati economici rivisti in notevole ribasso. Sarà un’impressione ma se il nuovo Governo, che ancora non c’è, “incomincia male” quello che sta uscendo di scena e da sempre così vicino al Pd, “finisce peggio”.

mercoledì 30 aprile 2008

Come perdere le elezioni.

Nel centro sinistra è tempo d’esami (dovrebbero essere soprattutto di coscienza ma la cosa non sembra disturbare chi si è già auto assolto) per cercare di capire quali sono stati gli errori e i “peccati” più gravi. Proviamo a dare una piccolissima mano. Com’è noto “la superbia e l’ira” sono peccati capitali. Nel centro sinistra c’è stato chi si è compiaciuto della propria superbia e chi ha distribuito odio per via dell’ira onnipresente e incontrollata. Poi la mistificazione continua della verità pur di demonizzare gli avversari ha fatto il resto. Un esempio. La sinistra Arcobaleno con soddisfazione si definiva “sinistra”, il Pd e perfino l’alleato Di Pietro, era etichettato come il nobile centro sinistra popolato dai postcomunisti (alcuni solo comunisti postdatati) ed ex democristiani. L’Udc, possibile futuro alleato, diventava il “centro”. Tutti quelli che stavano dall’altra parte sono invece stati bollati spregevolmente come “destra” fingendo d’ignorare che in realtà era un “centro destra”. Nel PdL oltre ad An, composta da post missini usciti dal lavacri di Fiuggi, alberga soprattutto F.I. che raccoglie la stragrande maggioranza nazionale dei democristiani, socialisti, repubblicani, liberali rimasti orfani nel ’93 dei loro partiti e che s’imbufaliscono contro chi li definisce di “destra” dopo avere applaudito all’affossamento dei loro partiti d’origine. Nessun stupore se costoro, dopo aver magari guardato in un primo tempo con interesse alla nascita del Pd, visto l’atteggiamento si sono dedicati pancia a terra alla campagna elettorale per far vince la PdL eppoi sono rientrati per tempo dal ponte pur di affossare nelle urne Ciccio Bello. Anche così si perdono le elezioni.

giovedì 24 aprile 2008

Veltroni come Obama.

Il bel Clooney non ha fatto in tempo a dire che Veltroni è come Obama che il bravo Barack si è subito adeguato e in Pensylvania va sotto di ben dieci punti contro la Hillary Clinton.

mercoledì 23 aprile 2008

Demonizzare il Cavaliere è sempre di moda.

Silvio Berlusconi dopo la strepitosa vittoria, con la quale ha annientato ogni velleità di governo dell’alleanza Veltroni – Di Pietro – Bonino, è tornato ad essere l’ossessione degli esponenti e comprimari del Pd e dell’IdV. Per rendersene conto basta dare un’occhiata ai comunicati stampa di questi più o meno famosi personaggi che da martedì prossimo dovranno adattarsi ai banchi dell’opposizione: otto su dieci si preoccupano soprattutto di bacchettare atti, parole ed opere del Cavaliere. Insomma come recita il vecchio adagio, il lupo perde il pelo ma non il vizio.

martedì 15 aprile 2008

Viva gli italiani

Lunedì mentre la notte si faceva piccola e i risultati elettorali grandi grandi ma solo per il PdL, scorrevano davanti al video i volti di Bertinotti, Giordano, della Santanchè e di Ferrara, Pecoraro Scanio, di Boselli e di altri spazzati via dalla vita parlamentare che parevano accomunati da un’unica segreta riflessione: “Che notte. Che botte. Solo a pensarci mi sento le ossa rotte”. Eggià solo quelli del PdL, degli sconfitti del Pd e collegati alleati, hanno potuto apprezzare pienamente che gli italiani avevano deciso di avviare quelle riforme che tardano ad arrivare e nonostante l’ingiustamente tanto deprecato “porcellum”, hanno provveduto a trasformare il sistema politico italiano, facendolo diventare di colpo definitivamente bipolare e perfino bipartico. Viva gli elettori italiani.

venerdì 11 aprile 2008

Incontrarsi a Milano

Walter Veltroni gongola. Il bel Clooney lo ha incoraggiato paragonandolo ad Obama in occasione di un breve incontro, molto poco casuale e molto tanto spottone elettorale, avvenuto in un bar di Milano sotto la Rai con tv e fotografi. Consapevole che un’espressione benevole non viene negata a nessuno il candidato premier ha subito messo le mani avanti e ha dichiarato che non si dimetterà da leader del Pd neppure se non raggiungerà il 35%, ovvero perderà malamente le elezioni. Avvenimento per la verità previsto dai bookmaker inglesi che offrono quotazioni molto vantaggiose per chi scommette su Veltroni mentre danno quasi alla pari il Cavaliere.

mercoledì 9 aprile 2008

Quando il troppo stroppia.

Domanda: Ma a che titolo, perché mai o per quale altro arzigogolato intendimento un qualsiasi cittadino italiano dovrebbe giurare nelle mani di Walter Veltroni fedeltà alla patria? Ma non è che per caso il post Pci post Pds, post Ds e attuale leader del Pd stia attraversando un delirante e imperscrutabile momento di onnipotenza? Se fosse così, come dicono al nord, è tempo di scendere dall’albero.

martedì 8 aprile 2008

La sfiga gira!

Ricordate il post diessino Angius? Applaudì con grande entusiasmo la distruzione del PSI di Craxi e, per dirla come il suo attuale compagno di strada Intini, non esitò a sottrarre ai poveri socialisti annientati, dopo i panni, anche i documenti. Ebbene, scherzi del destino, ora tocca proprio a lui tentare di salvare una qualunque rappresentanza parlamentare per i socialisti definitivamente fatti fuori dal post comunista Veltroni. Ricordate Pecoraro Scanio? Ha costruito le sue fortune politiche sul giustizialismo più scatenato riservando sghignazzi e osanna per chiunque finisse nel tritacarne della magistratura. Ebbene, scherzi del destino, ora che tocca proprio a lui, alla vigilia del voto, provare l’ebbrezza di scoprirsi indagato senza aver ricevuto un avviso di garanzia, chissà perché se ne lamenta. E’ proprio vero la sfiga, come la ruota…gira!

venerdì 4 aprile 2008

C'è chi la chiama sfiga!

Dopo quasi due anni trascorsi tra litigi, insuccessi e troppe cose lasciate a metà, sull’uscente governo Prodi, rimasto senza genitori, fratelli, padrini e perfino conoscenti, si sta abbattendo di tutto. Non bastava la monnezza campana risolta parzialmente solo nell’immaginazione degli addetti ai lavori, ma ecco grandinare mozzarelle alla diossina, l’Alitalia colpita quasi mortalmente dai sindacati troppo a lungo coccolati, vino doc sofisticato ai veleni, la “Pizza” a sorpresa di Amato, il virtuoso Pecoraro Scanio indagato e il FMI che dimezza la crescita dell’Italia per il 2008 allo 0,3%. E alle elezioni manca ancora una settimana. Con l’aria che tira può accadere di tutto e magari di più.

martedì 1 aprile 2008

12 giorno alla meta e non se ne può più.

C’è chi dice che la campagna del Cavaliere è sotto tono. Sarà! Ma anche gli altri non scherzano. Veltroni a 8 e mezzo…Mamma mia: “Il lungo sonno”. Prezzemolino Casini, fantastico. Riesce ha fare quello che fino ad ora non era riuscito a nessuno: lunedì sera: dalle 21,30 alle 23 ad Anno zero su Raidue e dalle 23,30 alle 01,00 su Raiuno a Porta a Porta. Tutto questo tempo per tentare di spiegare i suoi rapporti con Berlusconi. Raccomandato! Boselli si fa stucchevole. Non può ripetere all’infinito che non gli danno spazio. Forse per meritarlo bisogna rappresentare delle idee e dire delle cose. La verità è che la profezia di Bettino si sta avverando. Come disse poco prima di morire: “finché questi qua restano lì non ci sarà mai più un partito socialista” e questi qua sono sempre lì. Ogni giorno che passa in Tv Di Pietro lo impegna per ricordare ai suoi elettori che l’Italia del Valori non si scioglierà mai nel Pd. Vuoi vedere che prende già le distanze dall’alleato. Fortuna che bisogna tenere duro ancora una decina di giorni eppoi lo strazio è finito.

lunedì 31 marzo 2008

Il "Veltrusconi"? C'è chi dice di si.

La grande coalizione, che alcuni spregevolmente chiamano inciucio mentre altri spiritosamente preferiscono definirlo “Veltrusconi” non è più solo l’ossessivo timore di Casini, che si vedrebbe così scippare la sognata arma di ricatto di ago di bilancia, ma sta diventando un pensiero costruttivo che prende piede tanto in Italia che nella stampa qualificata straniera. D’altronde i guai che si trova a dover fronteggiare il nostro demoralizzatissimo Paese sono talmente tanti e gravi che se non ci si rimbocca tutti quanti le maniche e si lavora tutti insieme per provare a risolverli nella concordia, qui non si va da nessuna parte.

venerdì 28 marzo 2008

Una ne inventano e cento ne fanno.

La vicenda della spazzatura campana ha insegnato che è un imperativo ridurre le quantità di involucri che avvolgono e contengono le merci e che poi finiscono nella monnezza in grandissima quantità. E giusto appunto anche il caffè e il cappuccino, fino ad ieri serviti in tazzine al bar, finiranno in lattine sigillate di accattivante aspetto ma che finiranno come rufo in aggiunta alla rumenta. Ma che bella pensata!

giovedì 27 marzo 2008

Parole in libertà?

Veltroni al pomeriggio dice che Berlusconi scappa perché a paura di un confronto in tv, ma poi è proprio lui che alla sera non si presenta per l’incontro previsto a Porta a Porta. Vallo a capire!

martedì 25 marzo 2008

Alitalia: il Cavaliere ha già vinto

Spinetta ma anche Padoa Schioppa l’avevano detto, ripetuto, ufficializzato e minacciato, se L’Alitalia non chiude entro fine Marzo la trattativa capestro (prendere o lasciare) con Air France alla compagnia d bandiera italiana non resterà che portare il libri in tribunale. Poi è stato sufficiente che si prospettasse l’eventualità di un’offerta da parte di un’altrettanto eventuale cordata italiana e, ohibò, l’ultimatum è stato sposta prima a metà aprile, poi se necessario, a data da destinarsi. A ben vedere l’intervento di Berlusconi, tanto criticato dagli avversari politici, è già un grande vittoria.

lunedì 24 marzo 2008

Dichiarazioni sospette.

I media d’oltralpe si dicono poco entusiasti se la l’Air France si papperà l’Alitalia eppure Spinetta, pur affermando che non è obbligatorio impossessarsi della compagnia di bandiera italiana, mostra una sospetta fretta per chiudere l’affare. Dal governo italiano fino a sabato si sosteneva che la partita doveva essere chiusa entro il 30 marzo, pena il fallimento dell’Alitalia, ma ora il ministro Bianchi - da quando il Cavaliere lavora per una cordata italiana - sostiene che ci sono soldi per andare avanti ancora un anno e quindi ci sarebbe tutto il tempo per esaminare un’eventuale altra offerta. Sarà un’impressione ma qui qualcuno non la conta giusta.

giovedì 20 marzo 2008

Cribbio! Le differenze contano.

Ma come si fa a trattare con chi, pur portando da bravo corso l’italianissimo nome di Spinetta, per sottolineare la sua appartenenza alla Francia lo imbastardisce orgogliosamente in Spinettà e non soddisfatto si ostina a chiamare la controparte, l’italiano Prato, Pratò? Uno così, di quanto tempo avrà bisogno per sostituire il verde con il blu? In fondo trattasi solo di un colore, proprio come succede per un accento. Ma proprio un colore come un accento fanno la differenza.

mercoledì 19 marzo 2008

Dove sono finiti i pacifisti?

Dove sono finiti gli appelli della Chiesa? Dove sono finiti i raduni per la pace? Dove sono finite le finestre incorniciate dalle bandiere con l’arcobaleno pacifista? Dove sono finiti i giovani indignati che bruciano le bandiere degli oppressori? Dove sono finiti i sermoni sui quotidiani, di questo o quel guru intellettuale, contro gli imperialisti occidentali? Dove sono finiti? Vuoi vedere che per alcuni, opprimere, bastonare, torturare e magari uccidere un tibetano non è poi così male, se a farlo è un comunista cinese.

lunedì 17 marzo 2008

"Cessi" al potere.

Il Pd di Veltroni ma anche i democristiana dell’Udc di Casini pur di attaccare il “berluscapensiero” stanno promuovendo un slogan piuttosto fastidioso che alla fine gli si rivolterà contro, ovvero “carina uguale a cretina”. Che il Cavaliere proferisca vedere attorno deputate piacenti piuttosto che delle “racchie” è fuori discussione, tuttavia è bene ricordarlo che anche il mai dimenticato presidente Pertini la pensava più o meno così. D’altronde Senato e Camera sono zeppi di maschi poco attraenti e per di più poco intelligenti. Eppoi se dovesse funzionare il giudizio per le donne “carina uguale a cretina” potrebbe esserci il rischio di vederlo alla fine applicato anche ai maschi e allora che fine farebbero Casini, Fini, Frattini, Fitto tanto per fare qualche nome a caso.

giovedì 13 marzo 2008

Intanto l'Italia va sempre più giù.

Veltroni avverte che se non si volta pagina l’Italia va verso il declino. Un’affermazione sensata ma quasi ottimistica visto che tutte le classifiche economiche mondiali di questi giorni ci classificano agli ultimi posti. E’ l’eredità avvelenata del Governo Prodi. Resta da vedere quante altre brutte sorprese toccheranno a chi vincerà le elezioni ma anche a tutti noi. Per uscirne non basterà voltare pagina ma ci vorrà anche una grande intesa nazionale per la rinascita del Paese. L’Italia non va verso il declino è in pieno declino.

mercoledì 12 marzo 2008

Sondaggi bugiardi?

Leader e leaderini di sinistra, centro e destra, si affacciano al video per annunciare con grande entusiasmo sondaggi che danno in crescita le loro formazioni. Poi “la Repubblica” di mercoledì 12 marzo pubblica l’ultimo sondaggio Sky tg 24 e, sorpresa, il distacco tra Pdl e Pd resta sempre lo stesso, 9 punti in più per Pdl+Lega+Mpa su Pd+Idv . Qualcuno non la conta giusta.

martedì 11 marzo 2008

Donne in lista? Sempre poche.

Un’attenta lettura dei nomi e sessi dei “vertici delle liste PdL” (circa 5 per circoscrizione) si ha un quadro abbastanza preciso del reale peso politico che separa i maschi dalle femmine. Questi i posti di vertice riservati alle donne: Piemonte 3 su 15; Liguria 2 su 10; Lombardia 4 su 20; Trentino alto Adige 2 su 10; Veneto 1 su 15; Friuli Venezia Giulia 0 su 10; Emilia Romagna 2 su 10; Toscana 0 su 10; Abruzzo 2 su 10; Molise 1 su 4; Campania 3 su 15; Puglia 1 su 10; Basilicata 0 su 10; Calabria 1 su 10; Sicilia 1 su 15; Sardegna 0 su 10. Insomma circa il 10%. Ma non si era detto: minimo 30%.

mercoledì 5 marzo 2008

Veltroni a Porta a Porta, no buono.

Serata così così, quasi brutta e noiosa, quella di Veltroni a Porta a Porta. Proclami generici e risposte fumose alle pur benevoli domande, fogliettini tirati fuori dalla tosca per maliziosamente ricordare cosa dice di male, questo o quello, del programma fotocopiato al centrodestra. Poi sostiene che lui è il primo nelle storia della Repubblica a portare in parlamento uno candidato con handicap e su una sedie a rotelle ma dimentica che gia c’era entrato il socialista Piro perfino presidente di commissione. Annuncia anche l’arrivo di un deputato cieco che però al massimo potrà essere il secondo. Infine insiste nel sostenere che il Pd è in rimonta, a 4-7 punti dal Pdl, e l’indomani su la Repubblica, un quotidiano certamente poco carino con il Cavaliere, è pubblicato un sondaggio dove appare evidente il contrario, se il Pd aveva iniziato la lunga marcia di riavvicinamento ha già fatto un passo indietro ed è tornato a 9 punti. Insomma quei 9-10 punti di distacco che sventola quel diavolo del “Berlusca”.

sabato 1 marzo 2008

Veltroni promette gli anni 60'. No grazie!

Veltroni promette agli italiani che con il suo governo tornerà il boom gli anni 60’. Emigrazione dal sud, Vespa, Cinquecento, lavoro nero, bilocale con servizi, gita domenicale fuori porta, Ferragosto ad Ostia. Speriamo di no! Anche perché le reali tutele per i lavoratori, l’assistenza medica e ospedaliera per tutti e un benessere diffuso è arrivato un po’ dopo….ebbene si, dopo che quelli degli anni 60’ si erano fatti un mazzo tanto.

venerdì 29 febbraio 2008

Viva le donne.

29 febbraio 2007. Settimanale politico dei circoli della libertà. Allegato gratuito a “Il Giornale”. Pagina 1: editoriale di Michela Vittoria Brambilla con foto e la segnalazione di tre interviste pagina 2 Maurizio Sacconi, pagina 10 Adriano Demanio, pagina 12 e 13 Giuliano Ferrara con foto. Pagina 2 l’intervista a Sacconi con foto. Pagina 3 il Punto di Vittorio Bruno. Pagina 4 e 5 Province inutili con l’opinione di Vacimo Vaciago, Giuliano Cazzola, Franco Reviglio, Carlo Sechi, Giulio Sapelli e relative foto. Pagina 6: Programmi e nuove tecnologie – Con Prodi l’innovazione si è fermato di Dino Bondavalli e foto. Pagina 7: L’università si è fermata - l’articolo è firmato da una donna Federica Broglio ma le foto sono tutte al maschile. Pagina 8 e 9 Programmi Giustizia. Solo foto di uomini Walter Veltroni incluso. Pagina 10 e 11 Programma merito intervista a Adriano Demanio con foto. Al centro grande foto di Baraci Obama. 12 e 13 tutto dedicato a Giuliano Ferrara con foto ma finalmente fa capolino nel riquadro basso la prima donna intervista a Eugenia Roccella con foto. Pagina 14 e 15 idem le donne fanno nuovamente una comparsata… sì nell’ultima colonna di pagina 15. Senza commento.

martedì 26 febbraio 2008

Politica in tv. Che noia, che barba..

Che noia. Si dovrebbero scontrare due grandi avversari che però inglobano di tutto e di più, con due programmi fotocopia e un elettorato facsimile e, ormai è evidente ai più, hanno perfino deciso di combattere senza farsi del male e magari assicurandosi una reciproca via d’uscita più che dignitosa in caso di sconfitta. Contorno a quest’incontro clou, si fa per dire, avversari dignitosi ma preoccupati di arrivare in piedi almeno fino alla gong finale per poter intascare la borsa. E’ più o meno quel che ci offre il piccolo schermo. Ma la televisione è soprattutto spettacolo e andando avanti così la politica rischia di ritrovarsi con indici d’ascolto al di sotto dei minimi storici. Che noia, che barba.