giovedì 31 gennaio 2008

Convivenza si! Connivenza no!

Il 22 novembre scorso, quando la rovinosa caduta di Prodi non pareva neppure pensabile anche se erano in molto ad auspicarla, proprio attraverso questo blog ipotizzavo un nuovo governo sostenuto da Pd e Cdl per rifare legge elettorale e riforme, eppoi tutti di corsa al voto e che il migliore vinca. Ieri sera “nella terza camera” da Vespa un Franceschini, per la verità in stato un po’ troppo confusionale, sembrava pregare con insistenza Casini affinché provasse a convincere Berlusconi ad allearsi con Veltroni almeno il tempo utile per varare una nuova legge elettorale e le indispensabili riforme, per la verità maldestramente precedentemente bocciate da un referendum volute dal centrosinistra. Beh! Perché no? Dopo tutto sarebbe una bell’esperimento di convivenza purché non si trasformi in connivenza, come ahinoi spesso succede in politica.

lunedì 28 gennaio 2008

Il Panteco. L'eco di Pantelleria. Gennaio 2008

Il “punteruolo rosso” c’è. Si salvi chi può.
di Ferruccio Formentini

Le isole hanno il dovere di difendere la flora e la fauna che vive sul loro territorio. Non è solo una questione pratica per evitare malattie introdotte nell’isola da una nuove specie proveniente da altre zone ma è anche una faccenda d’interesse scientifico: in qualunque territorio circoscritto ed isolato si sviluppano per selezione naturale specie animali e vegetali con specifiche particolarità che li rende per alcuni versi diverse da quelle altrove presenti. Non per caso in isole come la Gran Bretagna per lungo tempo è stato severamente proibita l’introduzione di animali e piante che non avessero preventivamente superato una lunga quarantena, così come succede tuttora in Nuova Zelanda, anche lei isola, dove il pericolo dell’introduzione incontrollata di nuovi vegetali è talmente sentito che se si arriva dall’estero con una mela in tasca questa viene requisita dal doganiere. Anche Pantelleria è un isola piccola e quindi maggiormente fragile, che per di più ambisce a diventare Parco Nazionale, dove la sua notevole lontananza da altre terre - che sono addirittura due Continenti- gli ha permessa di sviluppare una flora e fauna con caratteristiche specifiche. Un esempio per tutti: il pino marittimo importato dalla Sicilia nei primi anni post bellici, per rinverdire una montagna Grande in gran parta spogliata dalla sua vegetazione durante gli ultimi due anni della guerra per farne legname per usi domestici, in poco tempo si è trasformato in una pianta con caratteristiche talmente diverse da quelle originali da diventare oggetto di studi. Sovente gli innesti di piante d’importazione ha risvolti per niente positivi. In Brianza, ad esempio, nell’ottocento sorse la moda di abbellire i giardini delle ville signorili con piante esotiche. Avvenne quindi una significativa importazione di piante di cachi ma anche di robinie dall’oriente. E se i cachi hanno dato risultati postivi al contrario la robinia, passata la moda, lasciata a se stessa e travato il terreno particolarmente favorevole, ha rapidamente invaso tutta la zona tanto che oggi, dopo aver soffocato un gran numero di vegetazione autoctona, è diventata la pianta maggiormente presente in larghe fasce della Brianza. Nella nostra isola è esplosa la moda di rendere sempre più belli i terreni che circondano i dammusi e questo è positivo. Purtroppo però anziché privilegiare l’uso degli alberi e arbusti tipici della macchia mediterranea per abbellire le aiuole e i viali è iniziata una incontrollata tendenza che privilegia piante e arbusti provenienti dai quattro angoli del mondo, meglio se adulti e possibilmente giganteschi. E già si notano le prime conseguenze. Intanto il profilo del panorama agreste è ormai mutato con l’introduzioni delle altissime palme nordafricane che spiccano dovunque nell’isola e perfino in zone che dovrebbero essere protette. Ma con l’introduzione di alberi adulti c’è un altro pericolo: quello dei parassiti o animaletti che si portano appresso. Sarà frutto dell’immaginazione ma c’è chi giura d’aver visto uscire dalla radici di ulivi secolari, appena importati, serpentelli, forse vipere, ragni e insetti mai visti prima. Fantasie? Leggende isolane? Forse. Tuttavia c’è un’indiscutibile orribile verità e a farne le spese per prima è la zona di Rekale che purtroppo non resterà la sola. Il parassita ammazza palme volgarmente noto con il nome di “punteruolo rosso” è giunto nella nostra isola nascosto all’interno di palme proveniente dall’Egitto e sembra essersi ambientato perfettamente. Non solo sarà complicato se non impossibile debellare il mortale parassita ma bisogna anche chiedersi se l’equilibrio che regola la vita del mondo vegetale isolano non rischia danni irreversibili. E’ assolutamente necessario un severo controllo sullo stato di salute della flora adulta d’importazione se non si vuole correre il rischio di procurare dei guai alla nostra isola.
Ferruccio Formentini

venerdì 25 gennaio 2008

Un suicidio in diretta.

E’ calato il sipario sullo spettacolo, in diretta tivvù, del non tanto comprensibile suicidio del governo di un Romano Prodi, ormai relegato nel ruolo di alfiere intransigente della sinistra comunista - arcobaleno dura ma non troppo pura. Ora prepariamoci alla “pochade” sulla necessità reclamata da più parti di andare al voto con una nuova legge elettorale che risolverà tutto e perfino di più. Peccato che quasi nessun commentatore si attardi a spiegare che l’attuale legge, pur non essendo un capolavoro, non è la responsabile dell’instabilità in cui si era infilato il governo. L’instabilità venne provocata solo dal voto degli italiani. Alla Camera l’Unione conquistò una maggioranza di soli 28.000 voti. Al Senato i voti si indirizzarono in senso inverso: 300.000 in più per la CdL. E nessun sistema poteva mettere rimedio un simile risultato tranne il buon senso: un governo di grande colazione. Ma Prodi disse di no. E chi è causa dei suoi guai….

martedì 22 gennaio 2008

Se la matematica non è un'opinione...

Problema. Gianni deve riempire un buco che può contenere 900.000 tonnellate di rifiuti servendosi di 360.000 tonnellate di rifiuti pregressi che ingombrano le strade, più 7200 tonnellate di rifiuti quotidiani che comunque devono essere raccolti. Poiché Gianni può trasportare fino al buco solo 10.000 tonnellate al giorno si chiede quanti giorni impiegherà a riempire completamente il buco? Riuscirà Gianni a pulire le strade? E quando il buco sarà colmato cosa accadrà?
Soluzione
900.000 tonnellate diviso !0.000 tonnellate = 90 giorni. Prima risposta: il buco sarà colmato in 3 mesi.

10.000 tonnellate raccolte -7.200 tonnellate quotidiana = 2.800 tonnellate di immondizie pregresse che potranno essere raccolte quotidianamente. 2.800x 90 giorni = 252.000 tonnellate. 360.000 tonnellate di rifiuti pregressi per le strade – 252.000 tonnellate di rifiuti che saranno raccolti prima che il buco sia colmo = 108.000 tonnellate di rifiuti che non potranno essere raccolti. Seconda risposta. Gianni non potrà pulire completamente le strade, 108.000 tonnellate di rifiuti non entrano nel buco.

Terza risposta: Manca qualsiasi dato per sapere cosa succederà quando il buco sarà colmo dopo i 90 giorni.

lunedì 21 gennaio 2008

Un Paese allo sbando e nessuno protesta.

Non è un gran momento per questo Paese. Ci sono sindaci e presidenti di regione che si dichiarano del tutto estranei ai disastri che si succedono nei loro territori provocati dalla malaamministrazione, che proprio loro dovrebbero impedire e combattere. Ci sono leader locali di partito che festeggiano con spumante e cannoli, quasi fosse un’assoluzione, la propria condanna a cinque anni. Ci sono ministri che neppure di fronte all’evidente malgoverno del ministero che guidano non battono ciglio e si autoassolvono mentre altri finiti sotto inchiesta di dichiarano innocenti, perseguitati da magistrati e colleghi invidiosi. Ci sono magistrati che preferiscono preoccuparsi di chi raccomanda per passione una “frittola” invece che della evidente connessioni tra malavita, amministrazione pubblica e politica che hanno ridotto un’intera regione al rango di fogna a cielo aperto. C’è poi un premier che anziché dare spiegazioni degli evidenti guai provocati dal suo governo si attarda a raccontarne delle fantasiose meraviglie. Così non va! Non è difficile prevedere che l’indignazione e la protesta si farà sentire ben presto forte e chiara.

giovedì 17 gennaio 2008

Sorpresa! Tutti garantisti.

Che Scalfaro fosse un garantista così attento, diciamo la verità, non se ne era accorto mai nessuno. Certamente non quand’era Presidente della Repubblica, ma neppure da quando è Sentore a vita. Tuttavia non può che fare piacere scoprire che oggi, per spendere più di una parola a favore del dimissionario Guardasigilli, ricorda “il tempismo singolare” con cui venne recapitato un avviso di garanzia al presidente del Consiglio durante un vertice dell’Onu a Napoli. Allora, a botta calda, il Paese non ebbe però l’occasione di assistere ad altrettanto indignato garantismo, né da parte dell’attuale emerito Presidente Scalfaro e neppure dell’allora opposizione di centro sinistra che oggi, maggioranza di governo, è impegnata a stracciarsi le vesti per certe tempestività della magistratura. Forse perché Berlusconi non è l’alleato Mastella?

mercoledì 16 gennaio 2008

C'è la moglie di Cesare e quelle di Mastella e Dini.

Si sa! La moglie di Cesare dovrebbe essere perennemente virtuosa tanto da non essere mai sfiorata da qualsiasi sospetto, ma pare che da noi le cose non vadano proprio così. Non si erano ancora acquietati gli echi per la condanna della moglie del senatore Dini, imprenditrice, salvata dalle patrie galere grazie agli effetti dell’indulto che, a scuotere la serenità del paese e della politica, fa capolino un nuovo inquietante avvenimento: la moglie del ministro Mastella, politica regionale di spicco nella ridente Campania, finisce agli arresti domiciliari. Vuoi vedere che qualcuno ha ideato una tangentopoli bis, ma questa volta matriarcale e quindi solo per via femminile?

martedì 15 gennaio 2008

La giusta misura della disinformazione.

Napolitano: “In Europa sulla vicenda c’è un’attenzione che va altre ogni giusta misura”. E al TG1 in attesa di sapere qual sarebbe la giusta misura dell’attenzione dei media, ma ligi all’invocazione del Presidente della Repubblica, relegano (martedì 13,30) al 10° posto le notizie sul disastro delle immondizie campane. E, forse per eccesso di zelo, omettono perfino di segnalare quanto accaduto durante la notte. Infatti il centrosinistra, che governa così bene in quella regione oltre che nel Comune napoletano, era stato sveglio fino a quella tarda ora per respingere la chiusura definitiva della discarica di Pianura come chiedeva l’opposizione e a gran voce la cittadinanza tutta. E così anche l’informazione va in discarica.

venerdì 11 gennaio 2008

Mistero napoletano.

Cribbio i primi interventi hanno dato subito i loro sorprendenti frutti. Il rinascimento napoletano ha raggiunto la Sardegna. Adesso i cassonetti bruciano anche a Cagliari.

giovedì 10 gennaio 2008

Un Paese in stato confusionale.

I media ma anche troppi politici appaiono più interessati alla legge elettorale argomento che lascia del tutto indifferente il Paese preoccupato più da come è stato, viene e verrà governato; sono molto intrigati dalla moratoria sull’aborto anche se oltre il 60% degli italiani secondo i sondaggi vogliono che la 194 non sia toccata; seguono e fanno il tifo per le primarie statunitensi del tutto ignorate dalla gente comune che vorrebbe invece vedere nascere e crescere una classe dirigente nazionale capace. Intanto l’Alitalia se la pappano i francesi, la Tirrenia va a ramengo, le F.S. fanno pena mentre le autostrada ormai vecchie di trent’anni sono quasi impercorribili, gli stipendi dei lavoratori sono i più bassi d’Europa e quelli dei manager i più alti, e il tanto strombazzato rinascimento napoletano si è concretizzato in una guerra civile illuminata dai falò dell’immondizia. E c’è perfino chi come Prodi che afferma: “abbiamo ottenuto risultati eccezionali”. Ma fateci il piacere…

martedì 8 gennaio 2008

Moratoria sull'aborto

Dopo aver letto certe dichiarazioni a favore della “moratoria sull’aborto” verrebbe spontaneo chiedersi se sia il caso di bruciarsi il cervello per salvarsi dalla fiamme dell’inferno.

domenica 6 gennaio 2008

I frutti del famoso rinascimento napoletano.

Tutti, o quasi, gli acculturati bassoliniani chic che durante quasi un decennio hanno battuta la gran cassa al “rinascimento napoletano”, per la verità mai vista fare seriamente capolino, si sono improvvisamente ammutoliti. Eppure solo fino all’altro ieri si sperticavano in elogi per i Bassolino, le Jervolino, i Pecoraro Scanio per non parlare dell’illuminata amministrazione campana del centrosinistra. E ora la colpa della vergognosa malsana monnezza che ha sommerso la Regione sarebbe solo della camorra? Da anni a Napoli si può morire seduti al bar uccisi da una pallottola vangante, essere scippati mentre si passeggia lungo il corso, i disoccupati sono diventati ormai una forza politica efficace e la nettezza urbana è ormai un optional riservata ai quartieri eleganti. La camorra è certamente una pericolosa infezione ma tutti i contagi per prosperare e diffondersi hanno bisogno di un ambiente favorevole. Notoriamente il pesce puzza dalla testa ed è tempo che Napoli volti pagina. O almeno ci provi.