giovedì 30 aprile 2009

Da "first lady" a "prima donna"

Veronica Lario in Berlusconi dimentica di essere la moglie del Presidente del Consiglio da qualche tempo preferisce lavare i “panni sporchi” di famiglia sui media nazionali. Più o meno come qualunque moglie convinta di essere una “prima donna” dopo essere precipitata sull’orlo di una crisi di nervi per le scappatelle del marito. Tutta un’altra classe quella delle mogli dei Kennedy e dei Clinton.

sabato 18 aprile 2009

Le regole del voto referendario andrebbero rispettate. O no?

Il voto referendario è soggetto a tre possibilità. Vince il “si”, vince il “no”, manca il quorum ovvero non raggiunge il 50% degli aventi diritto al voto e il risultato è invalidato. E evidente che se il referendum è abbinato ad un’altra votazione, che può condizionare il numero dei partecipanti, viene annullata la passibilità di avere un risultato corretto per la terza ipotesi. Difficile non dare ragione alla Lega.

martedì 7 aprile 2009

Giuliano come Di Bella? Speriamo di no.

Tutti ricorderanno la vicenda Di Bella quando prima a furor dei media e poi di popolo, l’intera nazione e tutta la medicina italiana dovette inchinarsi di fronte alle teorie, alle fialette e ai protocolli per combattere i tumori, di questo gentile e garbato signore, poi rivelatisi inefficienti. I media si sono rimessi a lavoro. Speriamo che non trasformino il caso del ricercatore Giampaolo Giuliani, che sostiene di aver previsto il terremoto aquilano, in un nuovo caso Di Bella.

lunedì 6 aprile 2009

Un Franceschini poco scaramantico

Alla vigilia delle elezioni in Sardegna Veltroni, segretario del Pd, a proposito delle intenzioni di voto dell’elettorato annunciava: ”il vento è cambiato”. Tutti ricorderanno qual’è stato l’esito del voto sardo con le conseguenti dimissioni del segretario del Pd. Alla vigilia delle elezioni europee Franceschini, neo segretario del Pd, a proposito delle intenzioni di voto dell’elettorato annuncia: “Berlusconi è a fine corsa”. Non foss’altro che per scaramanzia era una battuta da evitare. Troppo spesso la storia si ripete e per di più sotto forma di farsa.