venerdì 24 luglio 2009

L'Italia disfatta? Ma non è colpa della Lega.

E' di gran moda dire e pensare che l'Italia, intesa come nazione, stia per andare a ramengo anche nella sua unità. Ed è anche facile dare la colpa di tutto questo alla Lega. In realta l'attentato all'unità nazionale viene da lontano. Da subito dopo la guerra. Da quando fu considerato poco elegante se non disdicevole, per compiacere i comunisti, cantare l'inno nazionale nelle scuole o esporre la bandiera italiana al balcone. Per quasi cinquant'anni si è potuto gridare viva l'Italia o sventolare il tricolore solo quando giocava la nazionale di calcio e rigorosamente nello stadio. Poi sono arrivati i rugbisti e hanno aggiunto anche "Fratelli d'Italia". Troppo facile e troppo samplice dare la colpa a Bossi.

giovedì 23 luglio 2009

Che i santi della politica scaglino la prima pietra.

E’ vero il Cavaliere non è un santo e anche senza la sua pubblica ammissione l’avevamo già capito. Ora che i santi della politica scaglino la prima pietra. Trovarli però. Quello che dispiace e dovere prendere atto che “la Repubblica” da paludato quotidiano d’informazione si sia trasformata nella rivale di Dagospia. Agli italiani, proprio perchè cattolici, di cosa fanno i vicini nel proprio letto interesse un fico secco, se non per il piacere di pettegolare. Sennò un fetta non indifferente di sindaci, consiglieri, presidenti di provincia e regione, deputati e sanatori non sarebbero mai stati eletti.

giovedì 9 luglio 2009

Basta un complimento di Obama per mondare Silvio da ogni peccato

Ma cosa succede al Corriere della Sera. Cosa ci tocca leggere proprio in prima: “Ma chiunque abbia occasiona di andare in giro per il Mediterraneo e il Medio Oriente si accorge che abbiamo un credito e una simpatia che possono servire sia all’Unione del mediterranea di Nicolas Sakozy, sia alla nuova politica di Barack Obama verso l’Islam”. Eppoi ancora. “I rapporti di Berlusconi con Putin e con Erdogan, negli anni in cui in cui George W. Bush era poco amato in Russia e Turchia sono serviti a tenere aperti i canali di comunicazione e raffreddare alcuni momenti di tensione”. Va bene cha a scriverlo è Sergio Romano, non un mangia Berlusconi scatenato, ma così di colpo andiamo in confusione. Ci eravamo abituati a leggere che le relazioni internazionali del Premier screditavano il Paese e per colpa sua facevamo schifo nel mondo. E’ bastato qualche complimento di Obama e tutto s’addolcisce.

giovedì 2 luglio 2009

L'importante è dare contro a Silvio

In prima su “La Repubblica” a firma Aldo Schiavone si può leggere: “L’idea che ogni comportamento e ogni scelta personale in chi veste funzioni pubbliche delicatissime debbano essere sottratti a qualunque obbligo, anche elementare, di opportunità, di misura e di riservatezza è semplicemente aberrante”. Sante parole. Non si capisce però perchè se non si rispetta questo principio ma si è in buoni rapporti con il Cavaliere si diventa automaticamente “carbonari e piduisti”, mentre se si detesta e si combatte il Premier con scritti e dichiarazioni si è santificati e elevati al di sopra di qualsiasi sospetto quando lo si deve giudicare.