giovedì 27 ottobre 2011

Il piano di rilancio c'è va bene all'Ue, ma non all'opposizione.

Media, sindacati, opposizioni hanno fatto un gran fracasso per convincere il Paese che il governo e soprattutto Berlusconi, non avrebbero mai avuto sufficiente credibilità per farsi approvare un “piano di rilancio” come richieste dall’Ue. Non solo il piano è stato elaborato ma perfino apprezzato da Bruxelles. Dalle prime dichiarazioni sembra di capire che media, sindacati e opposizione si adopereranno affinché il “piano di rilancio” approvato dall’Ue venga contestato, respinto e bocciato in ogni sede: carta stampata, televisione, salotti, piazze, parlamento. Alla faccia delle sollecitazioni del presidente della Repubblica e del salvataggio economico del Paese. Appunto, “via Berlusconi poi si vede”, come sostiene il buon Bersani, ma anche Casini, Fini, Vendola.

mercoledì 26 ottobre 2011

Caro Bersani, "Poi si vede" non funziona.

I media naturalmente hanno preferito sorvolare tuttavia il fatto rimane. Bersani sempre più battutaro, alla guida di un partito in palese stato confusionale: mi alleo con questo o con quello, elezioni si elezioni no, nel Pd facciamo fuori tizio o sempronio ecc.ecc, si affaccia con il suo faccione sorridente in Tv e spara a proposito dell’immediato futuro: “Berlusconi vada via, poi si vede”. E no, caro Bersani così non va. Il Cavaliere può anche essere messo in prepensionamento se utile e necessario ma i cittadini vogliono sapere con chi lo si sostituisce e per fare cosa. In caso contrario tutto rimane com’è, o almeno così dovrebbe essere stando a quello che ci viene raccontato.

lunedì 24 ottobre 2011

Dalla padella alla brace? No grazie

Non passa giorno senza che Casini, Fini, Bersani e compagnia bella, sostenuti dal tam tam del Corriere della Sera e Repubblica si affaccino in tivvù per chiedere il passo indietro di Berlusconi e un nuovo governo che salverà l’Italia. Mai una volta ci abbiano illustrato con quale maggioranza farebbero questo governo, quali ministri, chi presidente del Consiglio e magari spiegato quali e come sarebbero le cose che garantiscono di saper fare. Senza nulla di tutto questo il loro progetto appare solo come un salto nel buio per farci finire magari dalla padella alla brace. Allora ci teniamo il Cav e Tremonti.

venerdì 21 ottobre 2011

E' morto Gheddafi ma non è nata la democrazia

Le televisioni ci hanno mostrato con un certo compiacimento il linciaggio di un uomo, Gheddafi. Sarà stato, com’è stato, un dittatore feroce con gli oppositori e per anni uno sponsor dei terroristi di ogni colore e fede, come tutti si sono affrettati a ricordare, ma aveva anche garantito il più alto reddito africano a tutti i suoi concittadini e tenute lontane dal suo Paese le mani rapaci dei troppi interessi stranieri, e a quelle latitudini non sono noccioline. Ha vinto la rivoluzione, dietro alla quale si nascondono interessi pelosi inglesi, francesi e americani preoccupati di spazzare via il Rais ma anche la posizione vantaggiosa che occupava l’Italia e prenderne il suo posto, come troppi si sono affrettati a non vedere. Ora dovremmo aspettarci pace e democrazia. La prima, sarà improbabile. Chi disarmerà i rivoltosi armati? Che succederà se le tribù vincenti vorranno regolare i conti con quelle vicine a Gheddafi e che fino ad ieri controllavano gli interessi della Libia? La seconda da inventare. La Libia non è mai stata una nazione da sempre divisa in territori controllate dalle numerose tribù, semmai è una conseguenza del colonialismo italiano. I libici non hanno mai conosciuto la democrazia, le istituzioni democratiche, una costituzione e neppure le elezioni e i partiti. E ora sono anche alle prese con le conseguenze di un guerra, per troppi versi incomprensibile, che li ha impoveriti e che è stata vinta dalle forze aeree occidentali che presenteranno il conto.

martedì 18 ottobre 2011

Quanti sono i dottor Jekill e signor Hyde che si celano nelle nostre università?

Che uno studente ventiquattrenne, probabilmente faccia d’angelo per papà, mammà e vicini di casa, altrimenti noto ai compagni di università e di manifestazioni come “er pelliccia”, venga sorpreso e fotografato mentre fa l’indignato brandendo un estintore con violente ferocia mentre partecipa al sacco di Roma nel cuore di una manifestazione che si dichiarava pacifica, dovrebbe far riflettere soprattutto i suoi educatori docenti universitari. Quanti loro allievi magari apparentemente ottimi e composti futuri dottor Jekill sono pronti a trasformarsi da subito in pericolosi signor Hyde?

domenica 16 ottobre 2011

Per aggiustare i conti bisogna saper far di conto.

Per l’opposizione l’Aventino uno e ancor più l’Aventino bis si è trasformato in un disastro. Difficile dare fiducia a chi si propone come futuro salvatore dei conti sballati dell’Italia quando ha dimostrato di non saper contare neppure fino a 316.