Il Pdl taglia le ali.

Il suggerimento di “tagliare le ali” che Monti aveva suggerito al Pd sembra essere stato preso alla lettera dal Pdl. A scorrere l’elenco dei candidati alla Camera e al Senato non si può non notare l’assenza di un buon numero di onorevoli Pdl, ex A.N e ex Socialista, scomparsi o relegati in posizioni che non hanno alcuna possibilità di farli rientrare in gioco. Vuoi vedere che gli ex Dc hanno fatto il vuoto.  

Super Mario in tivvu non buca lo schermo.

Sarà un’impressione ma il Premier più va in Tv e più solleva perplessità. Mai sereno, troppo aggressivo, totalmente privo di umorismo, con le dita delle mani perennemente pronte ad artigliare, gli occhi un po’ spiritati e un postura tipica di chi è sulle difensive, ha grande difficoltà a sostenere con il corpo quello che con la bocca dice.  No buono.

Il vecchio leone è tornato.

Chi dava il Cavaliere  per cotto stracotta è stato costretto a rivoluzionare il proprio punto di vista, inclusi ex sostenitori, ex elettori, ex alleati. Peccato che un anno e più di  sciocchezzuole private perfino insopportabili e totale indifferenza, distrazione e perfino disgusto nei confronti dei propri sostenitori, elettori e alleati abbia ormai procurato con troppi di questi un solco non sempre sanabile. Comunque il vecchi leone ha dimostrato di non essere morto, anzi. Avversari e denigratori se ne facciano una ragione non sarà facile abbatterlo come tutto lasciava prevedere.   

I politici in pensione a 65 anni, non è una grande furbata.

Sorprendente! Mentre si insiste per ritardare il più possibile il giorno del pensionamento dei lavoratori, anche alla luce del notevole allungamento della vita che sta trasformando il nostro paese in un paese di pensionati, che s’inventa il non più giovanissimo Cavaliere? I politici, che non fanno certamente un lavoro usurante, devono andare in pensione a 65 anni. Insomma coma gettare alle ortiche importanti esperienze acquisite in anni di lavori parlamentari. Largo ai giovani di entrambi i sessi, purchè siano anche bravi e non solo “bellilli” come purtroppo è accaduto troppe volte. L’attività parlamentare, contrariamente a quello che si è voluto far credere, non consiste solo nel schiacciare un pulsante a comando, ma c’è di più, tuttavia non sta bene dirlo e spiegarlo.      

Europa? Si! Ma quale?

Quasi tutti i partiti scendono in lizza per le prossime elezioni con un grido che è anche un giuramento di fede: “Europa”. Già ma nessuno si attarda a spiegare quale Europa intendono proporre agli elettori. Se si tratta di quella attualmente sotto gli occhi di tutti che mette al primo posto la finanza e antepone il benessere delle banche a quello degli europei..beh, saranno piuttosto pochi coloro che ne saranno affascinati. Nessuno sembra avere il coraggio di affermare Europa si!. Quella degli europei intesi come cittadini e  popoli magari perfino federati.