sabato 25 agosto 2007

L'Italia brucia


Io fondo un partito. No! Tu non puoi, sennò non sono più tuo alleato. E allora io ne fondo due. Uno per tenere a bada te e l’altro per tenere sotto tiro gli altri che stanno fondandone già uno. Ridicolo! Il nostro partito sarà comunque più democratico del tuo perchè noi non accetteremo coloro che non la pensano come noi, a nostro insindacabile giudizio. Impossibile! Il mio sarà così tanto democratico che per essere sicuro che nessuno faccia “fulcini” a guidarlo ci sarà solo chi dico io. Ma noi, che siamo più bravi, chiameremo i simpatizzanti ad eleggere con un libero voto il leader, anche lui talmente bravo che si è già messo al lavoro. Il leader del mio partito invece sono io che sono bravo ma anche il più amato dagli italiani. Non ci resta che attendere con ansia la fine dell’estate. Oltre ai terribili falò ci è toccato anche il falò delle vanità.

lunedì 13 agosto 2007

Un'estate di tutto di più.


Scarcerazioni troppo facili e Vassalli, il padre del codice, osserva: “toghe troppo lassiste”. Il deputato Caruso si autosospende, si dimetterà solo dopo che lo hanno fatto i 25 onorevoli colleghi condannati per le tangenti. Evvai. Mille baci gay contro Gentilini, c’è però chi assicura che non è così che si risolverà il problema nazionale della bassa natalità. Prodi: “Hamas esiste e bisogna dialogarci”, ma anche mafia, ’ndrangheta e camorra esistono. Che fare? Dialogarci? Capperi, un bel dilemma. Il Pil sottovoce diventa sempre più evanescente mentre a gran voce c’è chi vedrebbe bene la vendita degli ori di famiglia. Casini e Follini si scambiano sgarbati apprezzamenti secondo loro più che giustificati sui rispettivi operati, ma perché hanno aspettato fino ad ora per rendere noto quanto in molti da tempo sospettavano? La lotte interne del nascente Pd si fanno giorno dopo giorno sempre più raccapriccianti, un modo innovativo per garantire stabilità ad una coalizione che traballa vistosamente. E l’estate non è finita.

venerdì 3 agosto 2007

Incongruenze casiniane

Casini alla proposta rutelliana per un salto della quaglia risponde così: “non credo che Rutelli sia così sprovveduto da sbagliare i numeri. In realtà, i nostri parlamentari non sarebbero sufficienti a sostituire quelli della sinistra radicale” Tuttavia il leader dell’Udc afferma che farà il possibile e darà battaglia perché il centro destra cambi la leadership di Silvio Berlusconi”. Per carità, in politica tutte le opinioni sono lecite ma perché mai l’ex presidente della Camere dovrebbe essere più sprovveduto di Rutelli? Infatti sarebbe piuttosto difficile, anzi tempo sprecato, tentare di dare il benservito a il leder indiscusso di un partito che i sondaggi danno ad oltre il 30% del voto nazionale e detiene quasi personalmente più del 50% dei suffragi del centrodestra. O no?