venerdì 30 marzo 2012

Non si può morire per la crisi.

Non passa settimana senza che non si aggiungono suicidi a quelli già avvenuti nelle settimane scorse. La causa? La crisi economica e finanziaria che sta falcidiando le piccole aziende e getta nella disperazione gli imprenditori ma anche i lavoratori. Una delle cause è senz’altro la contrazione eccesiva degli ordinativi che mettono le aziende in ginocchio, tuttavia determinate resta la scomparsa della liquidità per far fronte ai debiti e la difficoltà, se non l’impossibilità, nell’incassare i crediti pregressi. Se a tutto questo si aggiunge l’atteggiamento delle banche che, non soddisfatte di chiudere il rubinetto del credito, chiedono l’immediato rientro dai fidi concessi, sovente comunque garantiti da ipoteche e fideussioni. Quando un piccolo imprenditore dopo aver visto la propria attività rallentare e rischiare di spegnersi, aver impegnato e venduto i beni propri e spesso dei famigliari e parenti per provare a galleggiare in attesa di tempi migliori, scopre di trovare ogni porta sbarrata e di non aver altra via di uscita che arrendersi e farla finita. E allora c’è chi pensa di farlo attraverso la propria morte piuttosto che assistere a quella della azienda a cui aveva dedicato con passione una parte della propria vita. Perché sorprendersi? Chiediamoci piuttosto cosa ci stanno a fare le banche se i finanziamenti li offrono solo quando tutto va bene.

giovedì 29 marzo 2012

Ritorno al futuro.

A.B.C., profittando dell’assenza di Monti, si incontrano e che ti combinano? Discutono amabilmente o quasi e immaginano un grande futuro per l’Italia: il ritorno alla proporzionale e alla politica dei due forni. Insomma ai bei tempi quando si votava ogni due anni, più o meno, e i voti erano strettamente controllati non dagli elettori, come si vorrebbe far credere, ma dagli eletti. Almeno così ci avevano raccontato gli eroi di “mani pulite”. Se invece scherzavano …cribbio almeno ditecelo.

lunedì 26 marzo 2012

Berlusconi? Era alle corde ma sta tornado al centro del quadrato

Quando Berlusconi mollò la poltrona di Premier, senza voto contrario sorprendendo tutti, a un nuovo governo tecnico, gli applausi dell’Udc e del Pd salirono alle stelle. Erano convinti d’aver messo fuori gioco la maggioranza e d’aver insediato Premier Monti, un uomo che avrebbe sostenuto la loro politica. Dopo qualche mese è ormai evidente che il nuovo governo sta realizzando uno dopo l’altro tutti i punti principali del programma del Pdl - Lega, che erano rimasti lettera morta per le opposizione interne ed esterne e le pressioni di media e magistratura. Ora succede che il Pd si sta dilaniando tra mille contraddizioni e l’Udc si barcamena senza sfondare. Ancora una volta il Cavaliere aveva visto giusto. La magistratura allenta la presa, i media non hanno più argomenti per dileggiare il Cavaliere e i progetti elettorali di centro sinistra e centro destra sono tutti da rielaborale alle prese con esiti incerti. Beh, non ci sarà da stupirsi se, dopo essere stato messo alle corde, ben presto lo si rivedrà al centro del quadrato.

giovedì 22 marzo 2012

Voce dal sen fuggita

Sentita a un ricevimento: “in un momento come questo per un politico è fondamentale saper essere silenzioso come un aspide”.

domenica 18 marzo 2012

Sulla Fiat troppe memorie corte.

Super Monti: “La Fiat ha diritto di scegliere dove vuole investire” e su questo no ci piove purché si rispettino accordi impegni e promesse pregressi. “L’Italia non ha alcun dovere di ricordarsi dell’Italia” e su questo invece se ne può, anzi se ne dovrebbe, discutere a lungo. E ‘ pur vero che ancora qualche mese fa Montezemolo affermava: “la Fiat non ha mai ricevuto un euro dallo Stato”. Ma va!!! Ma se alcuni sembrano avere la memoria corta gli italiani ce l’hanno lunga. Ad incominciare dai trasporti delle merci che nel nostro paese, chissà perché, avvengono quasi esclusivamente su gomma. Decisione presa, ad esempio, quando Agnelli, l'avvocato, affermava soddisfatto: “Quello che è bene per la Fiat è un bene per l’Italia”.

giovedì 15 marzo 2012

Quando non bastano tacchi alti 12 per essere in linea con i tempi.

Ho visto Sabina e mi sono pentito del tempo perso per stare a vedere la caduta di una brava comica satirica. Che peccato! Quanto talento sprecato. Sabina Guzzanti travolta dal suo odio contro Berlusconi mentre tutto ciò che è legato al Cavaliere, direttamente o indirettamente, sembra fargli profondamente schifo appare del tutto incapace di rendersi conto che il mondo in pochi mesi è cambiato radicalmente e non vorrei sbagliarmi, per certi versi perfino in peggio. Peccato! D’altronde non è sufficiente calzare scarpe con il tacco alto 12 cm. per essere in linea con i tempi.