Ieri Milano e oggi Bari. Dopo “tangentopoli” ecco “mignottopoli”. Gli attori quelli di sempre. Sostenuta con virulenza da La Repubblica, Corriere della Sera, Tg3 e nel ruolo delle “tricoteuses” Pd e giustizialisti dipietristi, la magistratura indaga a fondo con sventagliate di notizie e anche di più, sul conto di chi è al governo dopo aver osato sbaragliare post comunisti e post democristiani di sinistra sempre sofferenti di nostalgia per il compromesso storico di berlingueriana memoria. L’intenzione è rovesciare un governo regolarmente eletto ma Napolitano non è Scalfaro. E se il colpo è fallito perfino alla gioiosa macchina da guerra di Occhetto figurarsi se potrà riuscire a un evanescente Franceschini.
domenica 21 giugno 2009
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