Un paio di mesi fa, intervistato telefonicamente dalla tv dalemiana “Red” sull’immigrazione clandestina che si abbatte su Lampedusa, ebbi l’opportunità di esprimere anche la mia opinione sui riflessi che avrebbe avuto la crisi mondiale nei rapporti tra lavoratori nazionali e stranieri. Nel mio piccolo “profetizzai” una inevitabile guerra “tra poveri” non appena alcune aziende avrebbero chiuso i battenti o solo ridotto il proprio personale. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. Quello che succede in Gran Bretagna tra disoccupati inglesi e operai specializzati italiani - che sono oltretutto comunitari e quindi nei fatti neppure stranieri - è solo il primo dei troppi campanelli d’allarme che sentiremo suonare nei prossimi mesi.
mercoledì 4 febbraio 2009
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