E’ vero il Cavaliere non è un santo e anche senza la sua pubblica ammissione l’avevamo già capito. Ora che i santi della politica scaglino la prima pietra. Trovarli però. Quello che dispiace e dovere prendere atto che “la Repubblica” da paludato quotidiano d’informazione si sia trasformata nella rivale di Dagospia. Agli italiani, proprio perchè cattolici, di cosa fanno i vicini nel proprio letto interesse un fico secco, se non per il piacere di pettegolare. Sennò un fetta non indifferente di sindaci, consiglieri, presidenti di provincia e regione, deputati e sanatori non sarebbero mai stati eletti.
giovedì 23 luglio 2009
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