venerdì 23 settembre 2011

Troppa ipocrisia sui tagli alle spese dello Stato.

Tra i politici, ma anche tra gli opinionisti ed economisti, nessuno sembra avere il coraggio di dire come stanno le cose a proposito dei tagli necessari. Ci si gingilla con le auto blu, il dimezzamento dei parlamentari, le province, che è come voler svuotare il mare con un secchiello ma nessuno dice con parole autorevoli che le spese, che dopo aver gonfiato a dismisura il debito pubblico e restano elevatissime per la nostra economia, sulle quali si dovrà comunque prima o poi, ma meglio prima, mettere un freno sono: sanità, scuola pubblica, pensioni, pubblico impiego utilizzato come ammortizzatore delle tensioni sociali provocate dalla disoccupazione, sacrosante conquiste degli anni 70 -80 da difendere in tutti i modi ma realizzate – con l’accordo di tutti -indebitando il paese.

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