Come temevano in molti è accaduto. Anche chi dovrebbe essere catalogato tra i più bravi comunicatori non riesce a liberarsi dall’ossessione del Cavaliere e insiste ad attaccarlo, deriderlo, sfotterlo come se fosse ancora il Premier del governo. Purtroppo il tempo passa e c’è chi non riesce a farsene una ragione. Benigni, che sciocco non è, cade nel tranello. Così da Fiorello ci ha offerto un repertorio di vetuste battute su Berlusconi che hanno suscitato qualche raro applauso tra un pubblico abbastanza perplesso. Per riprendersi ha dovuto concludere l’esibizione canticchiando una sua antica canzoncina goliardica dove ci racconta la ca..ta in tutte le sue forme. Peccato! Non resta che sperare nel futuro. Magari terrà presente che la satira, per essere tale e mordente, deve essere fatta su chi è al potere e non su chi l’ha perso. Fare satira contro il perdente non solo non fa ridere e appare solo una cattiveria, ma è inutile.
martedì 6 dicembre 2011
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