lunedì 5 marzo 2012

24 ore di disinformazione e la chiamano informazione.

Che i media nazionali ormai da troppi anni, per dirla come Bossi, siano andati fuori di birolo, lo si sapeva. Che fossero in grado di montare l’orrenda baraonda di notizie incomplete, contradditori e soprattutto false, in un crescendo fantasmagorico al limite del demenziale sulla vicenda della povera Rossella Urru, beh.. lo si temeva. Ora purtroppo abbiamo la prova che ne sono tragicamente capaci. Eppure la Farnesina, l’unica fonte ufficiale preposta a darne un’eventuale notizia in merito, taceva e invitava tutti quanti alla prudenza per il semplice motivo che non esisteva alcuna conferma alla notizia ritenuta dai meglio informati una probabile “bufala”. Ma i media italiani di qualsiasi tendenza politica, attraverso le Tv e Internet, per una intera giornata ne hanno urlate di tutti i colori, senza mai porsi la questione se il divulgare con insistenza notizie prive di qualsiasi consistenza non potesse essere un danno per trattative che evidentemente da qualche parte c’erano e se tutto questo non arrecasse ansia e dolore alla famiglia della Urru. L’informazione non è gridare per primi comunque, ma solo quando c’è la notizia. Altrimenti è disinformazione.


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