mercoledì 15 ottobre 2008

Quando per non lasciare indietro i più lenti si deve andare piano.

I convogli navali, se vogliono tenere raggruppate tutte le navi, devono obbligatoriamente navigare alla velocità della più lenta. E’ quello che succede anche in certe scuole primarie decentrate e magari anche disastrate, frequentate da troppi piccoli italiani che provengono da famiglie poco (o per niente) acculturate e dove quasi sempre si parla solo il dialetto. Per non abbandonare questi ultimi, i maestri si vedono sovente costretti a mortificare le opportunità d’apprendimento dei più capaci. Forse la proposta di un test d’ingresso e, se necessario, di corsi differenziati non è proprio un’idea balorda come qualcuno vorrebbe fare credere. Semmai sarebbe utile non preoccuparsi esclusivamente dei piccoli immigrati che a volte non sono i soli che trovano delle difficoltà ad integrarsi.

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