martedì 5 ottobre 2010

Niente da fare, il Paese non vuole cambiare.

Da sempre il nostro è un paese prigioniero dei piccoli e grandi privilegi di ogni associazione, aggregazione, classe, ai quali nessuno è disposto rinunciare e quindi si resta sempre ancorati come cozze al passato. Per questo non è possibile riformare il paese con le buone. Per assistere a dei cambiamenti ci sono voluti prima Cavour, Garibaldi e una guerra, poi è stata necessaria una guerra mondiale e Mussolini, infine una guerra civile e la vittoria degli Alleati. Per modificare una costituzione ormai vecchia e inadeguata, riformare e modernizzare il paese, imbrigliare le sue troppe caste: politica –giornalismo – magistratura – grande capitale - chiesa tanto per citarne alcune, cosa ci toccherà affrontare?

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