martedì 15 maggio 2012

Speriamo che il cielo non ci cada sulla testa


Il Cavaliere lo scorso autunno passò la mano, senza aver subito alcuna sfiducia da parte del Parlamento, al tecnico Mario Monti fortemente sponsorizzato da Napolitano, dal Pd e dall’Udc e dai media. I quotidiani nazionali e la gran parte della politica accolse la notizia con inni gioiosi, a loro dire i prof avrebbero salvato l’Italia dal baratro che l’avrebbe portata a far la fine della Grecia. E in affetti per qualche breve tempo parve che avessero ragione. Purtroppo non è così. Dopo sei mesi di Governo tecnico sostenuto da una maggioranza bulgara che ha approvato senza fiatare qualunque legge passata a colpi di fiducia, i risultati sono tutt’altro che confortanti. Lo spread torna salire vertiginosamente, le borse crollano un giorno si e l’altro pure, le aziende chiudono, gli imprenditori e i lavoratori si suicidano, la disoccupazione aumenta, crollano i consumi, la recessione economica dilaga, le entrate per lo Stato calano, la produzione cala, il paese è disorientato e la fiducia in Monti cala settimana dopo settimana. Speriamo che noi ce la caviamo come assicura Napolitano, ma a ben vedere andando avanti così  non ci resterà  che sperare che il cielo non ci cada sulla testa.

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