mercoledì 30 maggio 2012

E ci risiamo. Ecco riesplosa calciopoli.


I media nazionale e  mondiali, sopratutti quelli tedeschi, sono intensamente occupati a diffondere dovunque le nefandezze legate al calcio italiano. E’ fuori discussione che nel nostro paese, dal dopo guerra in poi, si sia voluto dare il ruolo di scacciapensieri nazionale al gioco del calcio trasformandolo non solo in una passione esagerata, ma perfino in un atto di fede che va ben al di la di quanto meriterebbe. A montare questa malsana esagerazione hanno contribuito soprattutto i media guarda caso quelli che oggi si strappano le vesti da quando è emersa nuovamente la compravendita di partite, anche a scopo di lucro, e tutti  si affrettano a definirla un marciume nazionale. Ma in ogni competizione umana, soprattutto quando c’è di mezzo un sacco di quattrini, è sempre esistito l’imbroglio fin dalla notte dei tempi. Il buon senso dovrebbe suggerire di applaudire le vittorie ma senza esagerare. Nella Grecia antica, madre di tutte le civiltà,  per porre un argine ai brogli durante le olimpiadi, in determinate gare i concorrenti dovevano partecipare completamente nudi e  pare che questo non fosse sufficiente a garantire la regolarità delle competizioni. Come si vede la faccenda ha radici che vengono da lontano.   

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