I media nazionale e mondiali, sopratutti quelli tedeschi, sono
intensamente occupati a diffondere dovunque le nefandezze legate al calcio
italiano. E’ fuori discussione che nel nostro paese, dal dopo guerra in poi, si
sia voluto dare il ruolo di scacciapensieri nazionale al gioco del calcio trasformandolo
non solo in una passione esagerata, ma perfino in un atto di fede che va ben al
di la di quanto meriterebbe. A montare questa malsana esagerazione hanno
contribuito soprattutto i media guarda caso quelli che oggi si strappano le
vesti da quando è emersa nuovamente la compravendita di partite, anche a scopo
di lucro, e tutti si affrettano a definirla
un marciume nazionale. Ma in ogni competizione umana, soprattutto quando c’è di
mezzo un sacco di quattrini, è sempre esistito l’imbroglio fin dalla notte dei
tempi. Il buon senso dovrebbe suggerire di applaudire le vittorie ma senza
esagerare. Nella Grecia antica, madre di tutte le civiltà, per porre un argine ai brogli durante le
olimpiadi, in determinate gare i concorrenti dovevano partecipare completamente
nudi e pare che questo non fosse sufficiente
a garantire la regolarità delle competizioni. Come si vede la faccenda ha
radici che vengono da lontano.
mercoledì 30 maggio 2012
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