domenica 20 maggio 2007

Quando l'opposizione non è sottomessa

Non ci vuole troppo acume per comprendere che sono dolori quando si deve legiferare con un sistema bicamerale perfetto senza maggioranza in una delle due camere. Questo governo al Senato non ha nessuna maggioranza ed è costretto a ricorrere troppo sovente al soccorso dei senatori a vita. E' inevitabile che in una simile situazione sono pochine le leggi del governo in grado di superare le forche caudine che la minoranza allestisce al Senato. Quindi per non correre il rischio di finire in minoranza che altro si può fare, se non far lavorare quella camera il meno possibile. Romano Prodi se la prende con l’opposizione che non collabora per promuovere le sue leggi, ma se collaborasse non si chiamerebbe più opposizione ma semmai approvazione, accordo, accettazione, sottomissione. Eppure visto il risultato elettorale, Berlusconi aveva subito proposto le “grandi intese” per varare alcune riforme indispensabili e quindi tornare alle urne ricevendo in risposta però un no secco da Prodi. Chi è causa del proprio mal…ecc…ecc….ecc.

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