lunedì 21 luglio 2008

Vuoti di memoria

Nel PD sono ricorrenti i vuoti di memoria che non facilitano il dialogo con la maggioranza. Neppure tanto tempo fa, quando Clementina Forleo a Milano provò a indagare sul coinvolgimento di D’Alema e Fassino in una scalata bancaria, chiedendo di utilizzare come prova alcune registrazioni telefoniche di cui peraltro erano già di pubblico dominio i contenuti assai espliciti, la magistratura non stette a pensarci su due volte. Dopo averla fatta passare praticamente per pazza proponendola anche per un trasferimento d’ufficio, le tolse di mano l’intero fascicolo e buona notte al secchio. Su quelle intercettazioni da allora è calato il silenzio. Quando da Reggio Calabria il pm De Magistris ha provato a coinvolgere Prodi, allora presidente del Consiglio, in una inchiesta pepata guarda caso non ha conosciuto sorte migliore. Evidentemente i magistrati che toccano personaggi del centro sinistra “muoiono” quasi fossero colpiti da scariche dell’alta tensione. Ora succede che D’Alema, qualche giorno fa alla Camera molto seriamente e a sentire lui anche con spirito amico, invita il Presidente del Consiglio a sottomettersi serenamente e fiducioso al giudizio della Gandus. Che secondo molti sarebbe decisa ad affibbiargli una condanna a sei anni in primo grado per costringerlo alle dimissioni subito, poi in appello si vedrà. Roba da non crederci ma forse “Baffino” ha fatto solo satira politica.
Chissà come mai ma è dal ’93 che i “cherubini” già comunisti, poi pidiessini, quindi diessini infine Democrats tout court mentre ricevono regolarmente consistenti aiutini da una parte della magistratura fingono di non vedere le trappole che la stessa innesca sistematicamente nei confronti del Cavaliere, dopo il massacro dei partiti democratici della prima Repubblica.
Sempre di fronte alla Camera, riunita al gran completo per discutere e votare il lodo Maccanico -Schifani e ora Alfano, dopo l’esibizione di D’Alema la Bindi ha addirittura provato a fare di meglio. Dapprima riconosce che in effetti esiste un grave problema nei rapporti tra magistratura e politica che dovrà essere assolutamente affrontato, ma non ora. Poi ricorda che il governo, di cui lei stessa faceva parte, è caduto senza fare tante storie quando venne messo in crisi dagli attacchi della magistratura, rivelatisi infondati, al ministro Mastella e Signora. Quindi suggerisce alla maggioranza di rinunciare allo scudo per le più alte cariche istituzionali invitandola a piegarsi serenamente alla medesima sorte toccato al governo Prodi, quando la Gandus molto probabilmente condannerà il presidente del Consiglio. Già! Dimentica di dire però che il primo esecutivo Berlusconi era caduto nel ’94 in seguito all’aggressione plateale che vedeva schierati all’unisono magistratura – Corriere della Sera – Presidente della Repubblica. Accuse poi rivelatesi senza alcun fondamento. Domanda: visto che questi giochini per fare cadere i governi durano dal ’93, D’Alema, Bindi ma anche Veltroni, Francescini e Scalari pensano veramente che un paese possa andare avanti così, o piuttosto la priorità per loro è solo togliere di mezzo il Cavaliere con qualsiasi mezzo?
Ferruccio Formentini

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